Caltanissetta

Caltanissetta, il paradosso dell’acqua tra dighe e fondi inutilizzati

CALTANISSETTA – La città non è nuova alla perdita di finanziamenti. È accaduto con i 33 milioni di euro della Regione di cinque anni fa, oggetto di infinite polemiche. È accaduto con alcune risorse del Patto per il Sud, per non parlare di fondi europei che non vengono intercettati puntualmente. Un quadro desolante, aggravato da un Comune in piena crisi economico-finanziaria e ancora senza un bilancio.

E al peggio, come dimostrato dai recenti avvenimenti, sembra non esserci fine. Un altro punto dell’elenco sopra citato può essere per esempio il mancato utilizzo di ben 27 milioni di euro destinati a lavori di ripristino, manutenzione, messa in sicurezza ammodernamento di tre dighe del comprensorio: Disueri, Cimia, Comunelli. L’inizio lavori nelle dighe Comunelli e Cimia era previsto per l’1 gennaio 2023, ma a oggi non è ancora avvenuto.

Oggi le stesse somme sono nuovamente disponibili, inserite nel Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020. Il rinnovo della disponibilità dei fondi è una buona notizia. Ma per il futuro le prospettive restano comunque preoccupanti, come sottolineato anche dal gruppo Gran Sicila e dal suo leader Paolo Scicolone: “Vista la precedente esperienza che ha lasciato le dighe nello stato in cui si trovavano, si teme che le istituzioni, fino a oggi rivelatesi inefficienti, continuino nel proprio dannoso sonno operativo”.

“Abbiamo chiesto – ha aggiunto – spiegazioni e aggiornamenti a tutte le istituzioni locali e regionali, ma nessuno ha risposto. Dopo aver visto servizi nei media su dighe piene e acqua versata in mare, e visto che già circolano articoli su giornali su previsioni di siccità per la prossima estate, come ogni anno, ci chiediamo cosa aspettino alla Regione a darsi una mossa. E ci chiediamo perché i sindaci del comprensorio utilizzino l’agricoltura solo come argomento di campagne elettorali senza dar seguito alle promesse”.

“Ai produttori agricoli – ha concluso Scicolone – chiediamo di coalizzarsi, di fare squadra, al di fuori delle associazioni di categoria che si sono mostrate assenti, e chiedere ciò che è doveroso avere. I soldi ci sono, se l’acqua non arriva non è colpa della siccità”.