Caltanissetta

Caltanissetta, la voce dei cittadini contro la guerra e la caccia

CALTANISSETTA – “Ripudia la guerra” è lo slogan del referendum sul controllo degli armamenti cui è possibile aderire sino al prossimo 14 luglio. Un’importante iniziativa che vede protagonista anche il comune nisseno che ha aperto le porte dell’Urp sostenendo la raccolta delle firme a sostegno dell’abrogazione parziale dell’art. 1, comma 6, lett. a), legge 9 luglio 1990 n. 185 rubricata “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, e successive modificazioni (che prevede che “L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle camere”) limitatamente alle parole “o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”.

“Ripudia la guerra” è il dettato dell’art. 11 della Costituzione ed è anche il nome del comitato guidato da Enzo Pennetta per promuovere il referendum contro la guerra e contro l’invio di armi nei territori coinvolti in conflitti. Il comitato chiede di togliere al Governo il potere di derogare il divieto di esportazioni di armi ai Paesi coinvolti nei conflitti attraverso la semplice informativa al Parlamento come invece accade oggi, in questo modo, ogni decisione futura volta a inviare armi in teatri di guerra, richiederebbe una legge formale e dunque la piena assunzione di responsabilità politica del Parlamento. Per la sottoscrizione è possibile presentarsi l’Ufficio Relazioni con il Pubblico muniti di un documento d’identità in corso di validità.

Altra iniziativa referendaria cui possono aderire i nisseni entro il 20 giugno è quella contro la caccia a tutela della fauna selvatica e degli animali. In questo caso i quesiti proposti chiedono: Volete voi che sia abrogato l’art. 19 ter “Leggi speciali in materia di animali” delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale regio decreto 28 maggio 1931, n. 601, introdotto dall’art. 3 legge 20 luglio 2004, n. 189 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”, limitatamente alle seguenti parole: “di caccia” e “nonché dalle altre leggi speciali in materia di animali”?; “Volete Voi abrogare l’art. 842 del codice civile, approvato con R.D. del 16 marzo 1942 n. 262, limitatamente a: Rubrica “Caccia e”; primo comma “Il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l’esercizio della caccia, a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno” e secondo comma “Egli può sempre opporsi a chi non è munito della licenza rilasciata dall’autorità”?

Anche in questo caso bisogna presentarsi all’ufficio Relazioni con il pubblico con un documento di identità in corso di validità.