Caltanissetta

Lo sportello “Integra-corner” per una vera inclusione sociale

CALTANISSETTA – Costruire percorsi d’integrazione e inclusione per le persone titolari di protezione internazionale, ma anche per cittadini in difficoltà. Con questo obiettivo è stato inaugurato e attivato lo sportello “Integra-corner” del progetto Shubh, Servizi integrati per l’autonomia socio-economica dei titolari di Protezione Internazionale. Un’iniziativa già presente in altre città del Paese, promossa da una rete nazionale coordinata dal patronato Inca Cgil, insieme ad Arci, Auser e Sunia e cofinanziato dall’Unione europea attraverso il Fami, Fondo asilo migrazione e integrazione.

Lo sportello nisseno, ubicato in via Rampolla 5, avrà il compito di accompagnare le persone straniere già uscite o in uscita dai circuiti di accoglienza verso la piena autonomia socio-economica, fornendo loro ogni tipo di supporto informativo e di conoscenza delle normative e delle opportunità esistenti per orientarli verso una partecipazione attiva alla vita della comunità. Fondamentale in questo percorso è l’impegno assunto dai partner del progetto di sostenere l’attività dello sportello con i propri servizi e con l’avvio di una fase di animazione territoriale, al fine di far conoscere all’esterno le attività progettuali e coinvolgere nella rete di supporto le istituzioni pubbliche e altri soggetti associativi ed economici.

All’inaugurazione dello sportello erano presenti, tra gli altri, Fausto Melluso, responsabile immigrazione di Arci Sicilia, Rosanna Moncada, segretaria generale Cgil provinciale, Giuseppe Montemagno, presidente territoriale Arci Caltanissetta, Antonella Cascino della segreteria provinciale Cgil, Sergio Norato, direttore patronato Inca, Iside Licata del Sunia, Calogero Santoro, presidente dell’associazione Arci I Girasoli e Hassan Maamri, coordinatore in Sicilia della rete degli sportelli del progetto Shubh.

Lo scopo di tale iniziativa è venire incontro alle esigenze primarie, con priorità alla ricerca della casa e di un lavoro, all’acquisizione di competenze linguistiche, nonché all’orientamento sulla base delle competenze di ciascuno. Un’occasione, insomma, per rispondere in modo concreto alle necessità dei soggetti che chiedono di emanciparsi sul piano sociale ed economico, per raggiungere il traguardo di una vera convivenza multiculturale in città.