Questa della presentazione di Cancelleri al raduno di Forza Italia sembra un tuffo nel passato. Quando Forza Italia era l’antipolitica, il ruolo che aveva qualche anno fa il movimento 5 Stelle. Poi il partito di Silvio Berlusconi si è via via istituzionalizzato, ha aderito al PPE, è diventata da Casa delle Libertà a Magione dei Moderati. Stesso percorso fatto dai 5stelle, dal Vaffa alla pochette del Che Guevara Conte.
Solo che Conte, facendosi un partito personale, come quasi tutti in Italia, si doveva sbarazzare della vecchia guardia. E Giancarlo Cancelleri ne era uno dei simboli. Era l’uomo che portò a nuoto Grillo in Sicilia, si candidò due volte alla presidenza, e tentava la terza. Oddio, non è che avrebbe avuto meno voti di Di Paola, era onestamente difficile, ma doveva essere fatto fuori. I grillini hanno scoperto che fare politica, essere politici gli piace. Cancelleri parla di competenze e impegno dispersi inutilmente. Prima pensavano che la politica era solo servizio, da cui la regola sui mandati, ora scoprono il valore del mestiere. La politica è fondamentalmente, come tutti gli impegni umani, un mestiere da apprendere nel tempo, certo i valori, certamente l’impegno, ma fondamentalmente è una ragione di vita, dopo la quale ci sono i giardinetti.
Cancelleri ai giardinetti non ci vuole andare, non vuole essere chiamato onorevole solo per inciuria, e guardandosi intorno in Sicilia poteva o votarsi al presidente della Regione o leccare la sarda in un partito di opposizione. La differenza è chiara. Lui non è un eletto e per continuare a fare – o quantomeno a mantenere uno status politico – ha bisogno di un incarico. E solo Schifani glielo può dare. Per ora ci sono le amministrative e le promesse fioccano come la neve sull’Etna d’inverno, una promessa è per tutti, ma non per sempre.
Certo togliere Miccichè per prendersi Cancelleri non so quanto gioverà dal punto di vista aritmetico. Ma abbiamo la sensazione che a Forza Italia non interessino più i risultati elettorali. Sanno che il partito ha vita breve, che l’elettorato è mobile e che i tempi del 61 a zero sono solo memoria. Diciamo che il massimo è passare la nottata e informarsi con Zangrillo sui globuli bianchi del Capo. E per annullare brutti presentimenti Cancelleri, nome omen, è perfetto.
Così è se vi pare.