CANICATTÌ (AG) – La pandemia non ha certo fermato il fenomeno dell’usura e delle estorsioni. Ma se molti ancora si girano dall’altro lato, sono tanti gli imprenditori che hanno trovato il coraggio di reagire, denunciare e perseguire i loro strozzini.
A Canicattì l’associazione Sos impresa e Rete per la legalità ha elaborato per la città un percorso che ha come obiettivo principale accompagnare e sostenere tutti gli imprenditori che decidono di stare dalla parte dello Stato. “L’usura – ha dichiarato Pippo Scandurra, presidente vicario nazionale dell’associazione – è una piaga che si può risolvere, ma è importante collaborare e avere fiducia nello Stato. Oggi denunciare conviene, perché un imprenditore libero riesce a lavorare con più armonia”.
Per sostenere l’iniziativa rappresentanti dell’associazione, delle Forze dell’ordine e dell’Amministrazione comunale hanno passeggiato per i negozi incontrando i commercianti, facendo sentire la loro vicinanza e solidarietà e consegnando degli adesivi con la scritta “No al racket e all’usura”, collocati sulle vetrine dei negozi che hanno deciso di prendere parte a questo progetto.
“È stato importante – ha commentato Eugenio Di Francesco, referente provinciale di Sos impresa e Rete per la legalità – il contatto diretto con i commercianti, che hanno visto in questa iniziativa uno spiraglio di libertà, di giustizia e di sostegno a questa nuova realtà che da mesi lavora nel silenzio per costruire un percorso che tende a liberare Canicattì da racket e usura”.
In questo percorso è stata fondamentale la presenza dell’Arma dei Carabinieri. “Canicattì rinasce – ha detto il colonnello Vittorio Stingo, comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento – come una realtà che ha deciso di abbattere il muro dell’omertà e spezzare le catene dell’usura”.
A fargli eco le parole del sindaco Ettore Di Ventura, che ha affermato: “Siamo il primo Comune della provincia in cui si sta affermando la consapevolezza che lottando insieme e denunciando, la paura sarà soppiantata dal coraggio”.
“Saranno le organizzazioni criminali – ha concluso il primo cittadino – ad avere paura di questo blocco compatto, fatto da imprenditori, cittadini e istituzioni che non si piega e non arretra”.