Come si pagherà il canone Rai in Sicilia dal 2023? Dal prossimo anno la bolletta della luce dovrebbe essere più leggera, come chiesto dalla comunità europea.
Non illudiamoci però che ci siano sconti e riduzioni, perché si tratta “solo” dello scorporo del Canone Rai dalla dalla bolletta elettrica.
Eliminare il pagamento del Canone Rai dalla bolletta è, di fatto, quanto ha richiesto la Commissione europea al Governo italiano per poter ricevere i fondi del Pnrr.
Ed è quanto è stato approvato come ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia (Misto) al decreto energia approvato alla Camera. L’ Odg, infatti, è stato accettato dal governo (rappresentato in Aula da Vannia Gava, sottosegretaria per la Transizione ecologica) all’inizio come raccomandazione, e poi accolto con riformulazione (senza quinti dover essere posto ai voti) con la previsione di «adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai».
In Francia si paga la quota (130 euro) a novembre di ogni anno come tassa aggiuntiva alla prima casa. In Italia potrebbe diventare una voce del 730, il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Il verdetto definitivo, comunque, arriverà con la prossima legge di bilancio a dicembre 2022, quando il Paese sarà vicino anche alle elezioni politiche del 2023.
Guardando ai Paesi esteri, esistono diversi metodi. In Francia, ad esempio, è una tassa sulla casa; nel Regno Unito e in Svizzera la riscossione del canone sulla tv di Stato è affidata a società di recupero crediti; in Israele è pagata come una tassa sull’auto.
Un’alternativa, adottata ad esempio da Spagna, Belgio, Russia, Ungheria, Norvegia, è eliminare del tutto il canone Rai.
Ciò che è certo è che non si tornerà alla modalità precedente all’imposta sulla bolletta elettrica, quando le famiglie italiane erano pregate di pagare attraverso una campagna di persuasione. Non ha funzionato
La deputata Paxia ha spiegato che così si dà, finalmente, «seguito all’impegno che l’Italia aveva con l’Ue europea di scorporare il canone Rai» in quanto «onere improprio». La strada però non è semplice: l’ordine del giorno, infatti, ha una valenza politica, ma non è vincolante per il Governo.
Preoccupata la dirigenza Rai visto che togliere il canone dalla bolletta significherebbe mettere a rischio la certezza sulle entrate che in questo momento – con posizione finanziaria netta in rosso per 604 milioni a fine 2020 (e -317,3 milioni nel semestre) – sarebbe un rischio troppo grande. E preoccupa l’Usigrai che ha comunicato come “La certezza delle risorse è garanzia della nostra autonomia e indipendenza a questo deve, imprescindibilmente, seguire la riforma della Rai per liberarla dal controllo e dall’ingerenza dei partiti”.
E se in questo 2022, per il canone Rai è cambiato poco, dal 2023 si dovrebbe tornare al passato, ovvero a prima del 2016, quanto il canone si pagava in maniera autonoma, fuori dalla bolletta della luce. Si tornerà al vecchio sistema che permetteva di pagare tutto in un’unica soluzione ma che, di fatto, ha anche creato un grande bacino di di evasori. In che modo, poi si vedrà.