di Maria Laura Paxia
Finalmente è stato riconosciuto dall’Unione Europea che, l’inserimento del canone Rai nelle bollette elettriche, rappresenta un “onere improprio” per gli utenti e va, quindi, rimosso.
E’ stato necessario un intervento dell’Europa per far impegnare ufficialmente il Governo a eliminare il canone Rai dalle voci di spesa inserite nella bolletta della luce, in quanto “somme non direttamente correlate con l’energia” e per ottenere una maggiore trasparenza e per il rispetto della concorrenza.
Ancora non è chiaro se la nuova norma che prevede l’eliminazione del pagamento diretto in bolletta del canone sarà inserita nel decreto legge sulla concorrenza, che dovrà essere approvato a breve. Se, però, non dovesse essere presente preparerò un emendamento nel Dl concorrenza, proprio per inserire questa revisione normativa.
Una anomalia che ho da sempre evidenziato, a causa della poca chiarezza. Questa misura voluta nel 2015 dal Governo Renzi con l’obiettivo di evitare l’evasione sull’abbonamento alla tv pubblica, ha fatto diventare sostanzialmente obbligatorio il pagamento del Canone con l’addebito automatico nella fattura elettrica.
Tengo a sottolineante che le sorti della Rai sono state sempre al centro della mia azione politica. Infatti, da membro della Commissione Parlamentare Vigilanza Rai ho sempre seguito da vicino le vicende del servizio pubblico radiotelevisivo.
Inoltre, attraverso il deposito di una proposta di legge ho chiesto l’eliminazione del Canone Rai perché il nostro obiettivo deve essere quello di avere un servizio pubblico competitivo, con una sensibile riduzione degli sprechi di denaro.
Ho più volte sollevato il problema relativo ai costi eccessivi in Rai, proponendo anche la drastica diminuzione degli appalti esterni, che rappresentano una voce di costo molto importante nel bilancio della Rai.
Sarebbe, invece, più opportuno impiegare e valorizzare al meglio le risorse interne che già si hanno.
Per quanto riguarda la mia proposta di legge sull’abolizione del Canone Rai, è importante specificare che l’intenzione non era quella di privatizzare l’azienda, ma di voler spingere la televisione pubblica a puntare sulla qualità del servizio, non potendo più finanziare i maxi stipendi con i soldi dei cittadini.
Al giorno d’oggi reputo il Canone Rai una tassa ingiusta e anacronistica.
Non devono essere i cittadini a fare le spese di una cattiva gestione aziendale che deve, piuttosto, essere all’insegna dell’efficacia e dell’efficienza.