Lavoro

Cantieri servizi il salvagente dalla Regione siciliana

Ancora pochi giorni di tempo per i Comuni interessati per presentare i progetti per i cantieri di servizi. È stata concessa, dall’assessorato regionale al Lavoro, la proroga per l’avvio della fase operativa e fattivo finanziamento dei progetti che si svolgeranno in 161 municipi della Sicilia, tra cui le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, e che daranno lavoro alle fasce più deboli della popolazione.

Si tratta, assieme ai cantieri di lavoro e ai contratti di ricollocazione, di una delle più imponenti misure annunciate dal Governo Musumeci – ma con fondi già stanziati nel 2016 e poi rimasti congelati – per il contrasto alla disoccupazione e alla povertà. I fondi messi a disposizione dalla Regione per i cantieri di servizi ammontano a 20 milioni di euro e fanno parte dei fondi europei del Piano di azione e coesione 2014-2020 per la “Promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale”.

I cantieri, che avranno una durata di tre mesi, si occuperanno della realizzazione di piccole opere pubbliche e impiegheranno disoccupati di età compresa fra i 18 e i 66 anni e 7 mesi, iscritti al Centro per l’impiego del Comune in cui sono residenti, con un reddito massimo mensile di 453 euro. La scadenza della domanda è prevista dopo 30 giorni dalla pubblicazione del bando in ogni singolo comune.

Il 50% dei posti sarà riservato ai disoccupati più giovani (18-36 anni), il 20% alla fascia fra i 37 e i 50 anni, un altro 20% agli ultracinquantenni. Il restante 10% a portatori di handicap e stranieri regolari con permesso di soggiorno. Palermo, Catania e Messina sono le città a cui sono state destinate le fette più grosse dei finanziamenti; a seguire Agrigento, Marsala, Modica e Paternò. Una proroga necessaria, visto il disinteresse di molti comuni nell’espletare le pratiche necessarie.

Il comune di Palermo, ad esempio, rischia di perdere tre milioni di euro. Il capoluogo siciliano, infatti, ha presentato solo venti progetti che riguardano la cura del verde di ville e giardini e che, a conti fatti, valgono solo 1,3 milioni di euro, cioè quasi un quarto dei 4,3 milioni che sono stati assegnati alla città, rischiando, in tal modo, di non sfruttare in pieno la cifra ad esso destinato. Gli uffici di Palazzo delle Aquile, hanno così comunicato che, sui 3.772 idonei in graduatoria soltanto in 365 verranno reclutati per i cantieri, in pratica appena uno su dieci. E se è vero che si tratta di un impiego che dura appena tre mesi per 80 ore mensili, con una retribuzione che oscilla dai 453 ai 1.495 euro, a seconda della condizione sociale, è altrettanto vero che rappresenta una forma di sostegno per i tanti disoccupati della città. I cantieri regionali di lavoro sono stati creati dalla legge regionale n.3 del 17/03/2016, “al fine di contrastare gli effetti della crisi economica che investe in particolare le fasce più deboli della popolazione e per mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali”.

La misura mette a disposizione dei Comuni in totale 20 milioni di euro per dare un impiego (seppure a termine) ai disoccupati, che andrebbero fattivamente ad occuparsi di tante piccole attività di manutenzione, per sistemare giardini, marciapiedi, strade, mini appalti per rendere i Comuni più belli ed efficienti, che possono usufruire di questi soldi per fare tanti piccoli lavori che renderanno l’ambiente urbano più confortevole, aumentando la qualità della vita dei propri abitanti.