PALERMO – I cantieri di servizi già avviati potranno essere prolungati di altri tre mesi.
Lo ha comunicato il Dipartimento regionale del lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative, emanando un apposito avviso che fa leva sull’articolo 1 della legge regionale del 30 dicembre 2020, numero 36, che prevede modalità di presentazione delle istanze di prosecuzione con procedura a sportello.
I Comuni interessati alla prosecuzione dovranno presentare istanza, per un periodo massimo di 3 mesi e per un importo non superiore a quello già concesso per il cantiere in prosecuzione. Le istanze si potranno presentare entro il prossimo 29 gennaio, tramite email certificata, da trasmettere a dipartimento.lavoro@certmail.regione.sicilia.it.
Nello stesso avviso è stato specificato come “non verranno prese in considerazione – scrive il dirigente generale Gaetano Sciacca – le istanze presentate successivamente alla scadenza dell’avviso”.
Come previsto dal bando, le istanze verranno valutate con procedura a sportello e nei limiti delle disponibilità di bilancio, tenendo conto delle economie concretizzate a seguito della mancata partecipazione allo stesso avviso.
Si tratta, assieme ai cantieri di lavoro e ai contratti di ricollocazione, di una delle più imponenti misure annunciate dal governo regionale guidato dal presidente Nello Musumeci, ma con fondi già stanziati nel 2016 e poi rimasti congelati, per il contrasto alla disoccupazione e alla povertà.
I fondi messi a disposizione dalla Regione per i cantieri di servizi ammontano a 20 milioni di euro e fanno parte dei fondi europei del Piano di azione e coesione 2014-2020 per la “Promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale”.
I cantieri, che avranno una durata massima di tre mesi, si occuperanno della realizzazione di piccole opere pubbliche e impiegheranno disoccupati di età compresa fra i 18 e i 66 anni e 7 mesi, iscritti al centro per l’impiego del Comune in cui sono residenti, con un reddito massimo mensile di 453 euro. Il 50% dei posti è riservato ai disoccupati più giovani (18-36 anni), il 20% alla fascia fra i 37 e i 50 anni, un altro 20% agli ultracinquantenni. Il restante 10% a portatori di handicap e stranieri regolari con permesso di soggiorno. Palermo, Catania e Messina sono le città a cui sono state destinate le fette più grosse dei finanziamenti; a seguire Agrigento, Marsala, Modica e Paternò.
Nei mesi scorsi si era anche resa necessaria una proroga a causa del disinteresse di molti Comuni nell’espletare le pratiche necessarie. Gli uffici del Comune di Palermo hanno infatti comunicato che, in base ai progetti presentati e alla documentazione giunta agli uffici, sui 3.772 idonei in graduatoria soltanto in 365 sarebbero stati reclutati per i cantieri, in pratica appena uno su dieci. E se è vero che si tratta di un impiego che dura appena tre mesi per 80 ore mensili, con una retribuzione che oscilla dai 453 ai 1.495 euro, a seconda della condizione sociale, è altrettanto vero che rappresenta una forma di sostegno per i tanti disoccupati della città.
I cantieri regionali di lavoro sono stati creati dalla legge regionale n.3 del 17/03/2016, “al fine di contrastare gli effetti della crisi economica che investe in particolare le fasce più deboli della popolazione e per mitigare le condizioni di povertà ed emarginazione sociale scaturenti dalla carenza di opportunità occupazionali”.
La misura mette a disposizione dei Comuni in totale 20 milioni di euro per dare un impiego (seppure a termine) ai disoccupati, che andrebbero fattivamente ad occuparsi di tante piccole attività di manutenzione, per sistemare giardini, marciapiedi, strade, mini appalti per rendere i Comuni più belli ed efficienti.