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Carceri, detenuto tenta il suicidio all’Ucciardone di Palermo

Un detenuto del carcere Ucciardone di Palermo ha tentato di togliersi la vita impiccandosi. Il 31enne è stato trovato dagli agenti della polizia penitenziaria con le lenzuola al collo. Puntuale l’Intervento dei sanitari che sono riusciti a ‘slegarlo’ e chiamare immediatamente un’ambulanza. Il giovane è stato portato a Villa Sofia, le sue condizioni sono critiche. Il tutto a soli due giorni dalla morte di un 25enne trovato impiccato in cella.

Il sindacato Uil

Sulla triste vicenda è intervenuta Uilpa Polizia Penitenziaria Sicilia, sottolineando in una nota che “stavolta anche con il poco personale in servizio, la Polizia Penitenziaria ha fatto il miracolo, riuscendo a portarlo all’ospedale, dove risulta attualmente ricoverato”.

“La drammaticità è che – insistono dal sindacato Uil – ieri sera pare fossero in servizio pochissime unità di Polizia Penitenziaria a vigilare sui quasi 400 detenuti del ‘Calogero Di Bona’ Ucciardone, e che in quel reparto dove si è verificato l’evento critico c’erano solamente due unità di Polizia Penitenziaria per 4 piani”.

“E’ semplicemente impossibile – insistono i leader della Uil – garantire la sicurezza con questi numeri, perché il successivo ricovero del detenuto in ospedale ha ulteriormente ridotto il numero di poliziotti, scendendo a livelli drammaticamente impossibili, perché scesi addirittura sotto la doppia cifra”.

“Infine, – concludono i rappresentanti della Uilpa Polizia Penitenziaria Sicilia – per garantire il servizio il personale ha espletato nell’arco di 24 ore, 18 ore di servizio, ragion per cui speriamo che i professoroni che parlano e blaterano di carcere senza conoscerlo, prendano atto della disfatta delle loro teorie, che rispetto la realtà delle trincee carcerarie sono aria fritta, e la drammaticità del sistema si regge solo grazie a chi opera in font-office, è cioè la Polizia Penitenziaria, che poi ha puntualmente puntato il dito contro, mentre la verità è che nelle carceri siciliane mancano 1000 unità ma nessuno ne parla”.