PALERMO – Mantenere un bambino nel primo anno di vita nel 2019 costa tra 7.063 euro e 15.537 euro. Secondo le stime effettuate dall’osservatorio nazionale Federconsumatori, si stima un rincaro generale pari allo 0,2% rispetto all’anno precedente (con punte massime dell’1,2% sul valore massimo).
L’aumento più consistente, relativamente ai prezzi massimi, riguarda l’acquisto del tris, composto da passeggino, carrozzina e ovetto, che in un solo anno è passato da 752 euro a 883 euro (+17,4%). Notevoli aumenti hanno riguardato anche l’acquisto del seggiolino auto (da 257 euro a 289 euro, +12,5%), marsupio (da 109,60 euro a 119 euro, +8,6%). D’altra parte, riduzioni sostenute hanno interessato l’acquisto della culla (da 478 euro a 422 euro, -11,7%), dei biberon (il set da quattro pezzi passa da 53,50 euro a 51 euro, -4,1%) e del lettino (da 758 euro a 741 euro, -2,2%).
I costi minimi, d’altra parte, toccano i rincari massimi relativamente all’acquisto di marsupi (da 54,90 euro a 58,60 euro, +6,7%) e di creme (da 51 euro a 52,20 euro, +2,4%). Mentre, forti riduzioni hanno riguardano l’acquisto di passeggini (da 169 euro a 145 euro, -14,2%), lettini (da 296 euro a 255 euro, – 13,9%) e rialzi da sedia (da 44,90 euro a 43 euro, -4,2%).
Ad ogni modo, esistono dei pratici trucchi che permettono risparmi non indifferenti. In tal senso, aiutano certamente gli acquisti online: infatti, è possibile spendere meno della metà se si acquista sul web un seggiolone da pappa (71,90 euro, ovvero il 52% in meno rispetto al prezzo minimo pari a 149 euro); risparmi rispettivamente pari al 49% e 47% se si acquistano scaldabiberon (22,90 euro, contro i 45 euro) e sterilizzatori (31,60 euro, contro 59,20 euro). In ogni caso, gli acquisti online permettono risparmi sempre superiori al 10%.
Inoltre, i costi si riducono ulteriormente nei casi in cui si è disposti ad azzardare con l’acquisto dell’usato, arrivando a toccare addirittura il -68%: è questo, ad esempio, il caso dell’acquisto di seggiolini auto (54,50 euro, contro i 169 euro del nuovo) e seggioloni da pappa (47 euro, contro i 149 euro). Risparmi superiori al 50% riguardano anche l’acquisto usato di sterilizzatori (-65%), scalda biberon (-64%), girelli (-60%), fasciatoi e box (in entrambi i casi -52%).
Va considerato, inoltre, che ai costi da sostenere durante il primo anno di vita del bimbo vanno aggiunti anche quelli affrontati prima della nascita, per un totale di 2.118 euro (ovvero, l’1,4% in più rispetto ai 2.088 euro spesi nel 2018). Nello specifico, visite ed ecografie hanno subito i rincari più importanti (da 1.116 euro a 1.139 euro, +2,1%); mentre incrementi percentuali più modesti sono stati quelli relativi all’acquisto di abbigliamento premaman (+0,4%, da 755 euro a 759 euro).
In ogni caso, non mancano aiuti e sostegni pensati per i neogenitori, come il “Bonus bebè” e il “Bonus mamma domani”. Il primo consiste di un contributo del valore compreso tra 960 euro e 1.920 euro annui, erogati con rate mensili, a seconda dell’Isee che in ogni caso non potrà essere superiore a 25 mila euro. La seconda misura, invece, viene erogata in un’unica soluzione pari a 800 euro e spetta alle donne che hanno superato il settimo mese di gravidanza e alle famiglie che adottano o accolgono in affidamento preadottivo un bambino o una bambina. Tale sostegno non viene riconosciuto automaticamente, è la mamma a doverne fare richiesta all’Inps.