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Caro carburante, in Sicilia scoppia la protesta. Lunedì porti bloccati: “È solo l’inizio”

Rimane alta la tensione in Sicilia per il caro carburante, con i prezzi alle stelle che stanno letteralmente rosicchiando il fatturato dei pescatori isolani.

Per una sola giornata, infatti, i pescherecci sono costretti a mettere sul piatto una cifra pari a 2mila euro. Una situazione al limite che, adesso, rischia di sfociare in malcontenti e mobilitazioni.

Le prime proteste

“Lunedì mattina, 13 giugno, inizieremo i ‘blocchi’ dei porti di Catania, Trapani e Sciacca ed è in fase di valutazione una manifestazione pacifica con i pescherecci sullo Stretto di Messina, Villa San Giovanni”.

Lo afferma il Presidente della Federazione Armatori Sicilia, Fabio Micalizzi.

“In queste ore – aggiunge Micalizzi – proseguono confronti anche con agricoltori e autotrasportatori. Si segnala inoltre un duro confronto con le associazioni di categoria ‘storiche’, in questo momento, forse già in spiaggia”.

Nelle scorse ore nelle marinerie della Sicilia meridionale, in particolare nell’Agrigentino, i pescatori hanno già messo in atto le prime forme di protesta, incrociando le braccia nell’area mercantile di Porto Empedocle.