Periodo di ferie e festa, ma non per il settore dei viaggi e dei trasporti. Dopo l’approvazione del Dl Asset, il malcontento di molte compagnie aeree in Italia si manifesta in maniera sempre più evidente e il dibattito, attraverso una lettera, è arrivato perfino alla Commissione Ue.
L’obiettivo dichiarato della lettera giunta a Bruxelles è “chiarire con l’Italia se questo intervento (con riferimento al Dl Asset, ndr) abbia un impatto sul mercato del trasporto aereo, libero e deregolamentato in Europa”.
Le compagnie aeree hanno chiesto alla Commissione europea di intervenire in merito al piano del Governo italiano per limitare le tariffe aeree su alcune rotte. Nello specifico, il Dl Asset – pubblicato in gazzetta lo scorso 10 agosto – prevede limitazioni alla “fissazione dinamica delle tariffe” nei seguenti casi:
Le nuove regole sono diventate un vero e proprio caso a livello nazionale, soprattutto per la “stretta” sui presunti algoritmi che guiderebbero la fissazione dei prezzi e sulle presunte profilazioni attuate dalle compagnie aeree per gli acquisti di biglietti aerei sul web. A preoccupare molte compagnie – prima tra tutti Ryanair, il cui CEO è stato protagonista di non pochi “botta e risposta” con il Ministero retto da Urso – sarebbe anche la possibilità che il Dl Asset contro il caro voli possa in qualche modo limitare le leggi del libero mercato in vigore in Ue.
L’associazione di categoria Airlines for Europe (A4E) ha quindi inviato una lettera invitando Bruxelles “a chiarire con l’Italia” questo fenomeno. “Siamo fortemente preoccupati perché, se questa legge venisse adottata, potrebbe costituire un precedente e portare a un effetto domino con la conseguente adozione di regolamenti simili in altri stati membri dell’Ue”, scrive l’amministratrice delegata di A4E Ourania Georgoutsakou, per la quale limitare le tariffe su determinate rotte “violerebbe” i diritti delle compagnie aeree “di competere dove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono”.
Il ministro Urso e la maggioranza, dal canto loro, continuano a difendere la normativa e rispondono alla “guerra” lanciata dalle compagnie aeree ribadendo la propria posizione. “Il Mimit dispone di tutti gli elementi utili a rispondere in modo compiuto a eventuali richieste della Commissione europea come è usuale accada attraverso i propri uffici”, hanno fatto sapere fonti del Mimit nelle scorse ore.
Il Ministero avrebbe agito in seguito ai dati sconvolgenti rivelati recentemente dall’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato), che avrebbe evidenziato fenomeni speculativi nelle tratte da e verso la Sicilia. Un dato sottolineato anche dal governatore Schifani, tra segnalazioni all’Antitrust e commenti sulla necessità di garantire il “diritto alla mobilità” (soprattutto aerea, poiché in Sicilia e per gli abitanti delle isole in generale le alternative non sono poi molte). Le speculazioni, tra l’altro, non riguarderebbero solo le due Isole maggiori. Sembra infatti che si sia registrato un aumento anomalo dei prezzi dei biglietti aerei anche in casi di emergenza come il deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello e l’alluvione in Emilia Romagna.
Da qui l’azione contro il caro voli e le normative introdotte con il Dl Asset, sempre “in sintonia con lo spirito e le norme europee”. Sul caso “algoritmo“, inoltre, il Mimit specifica che “appare quanto mai evidente si tratti di una pratica commerciale distorsiva e che lede anche il fondamentale diritto alla privacy”. Una situazione definita “inaccettabile”. Toccherà alla Commissione Ue rispondere alla lettera delle compagnie aeree e chiedere ulteriori accertamenti all’Italia, ma una cosa è certa: la polemica sull’azione contro il caro voli non si concluderà presto.
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