Economia

Cartelle esattoriali, cosa cambia con la riforma fiscale? Le ipotesi al vaglio

La riforma fiscale promossa dal Governo Meloni che ha ricevuto il via libera da parte del Consiglio dei ministri prevede numerose modifiche al sistema di tassazione italiano.

Tra gli obiettivi dell’esecutivo figurano la volontà di combattere in maniera efficace l’evasione fiscale e semplificare le procedure di riscossione. Importanti novità riguardano anche il tema delle cartelle esattoriali, ossia tutti quei debiti che i cittadini contribuenti sono tenuti a pagare.

Cartelle esattoriali, oltre 1 miliardo di debiti non riscossi

Al momento, in giacenza vi sono 174 milioni di cartelle esattoriali ritenute inesigibili che si traducono in una mancata riscossione di 1.153 miliardi di euro. Con la riforma del Fisco l’esecutivo mira dunque a rendere più semplici tutte le procedure legate ai pagamenti, tendendo una mano a tutti quei cittadini che si trovano in difficoltà.

Recentemente, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, rispondendo a una domanda relativa alla riforma fiscale ha sottolineato come “ci sono milioni di italiani che hanno cartelle esattoriali incombenti che non sono in grado di pagare e vanno aiutati”.

Cartelle esattoriali, verso semplificazione delle procedure

Con la Legge di Bilancio 2023 è stata già approvata la cosiddetta “pace fiscale” che permette ai cittadini debitori di regolarizzare la propria situazione attraverso agevolazioni e cancellazioni.

A oggi, infatti, i Comuni hanno la possibilità di aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro per gli anni 2000-2015, comunicando la decisione entro la data del 31 marzo 2023. Per la stessa data dovrà essere comunicata anche la decisione sulla mancata adesione.

Si tratta di una misura che mette in pratica quando contenuto nel decreto Milleproroghe, ampliando quando già previsto dalla Manovra. Tutte le informazioni e i moduli da utilizzare sono presenti sul sito web dell’Agenzia Riscossione (clicca qui).