Riforma Fisco, parola d’ordine: semplificazione - QdS

Riforma Fisco, parola d’ordine: semplificazione

Salvatore Forastieri

Riforma Fisco, parola d’ordine: semplificazione

martedì 21 Marzo 2023

Riscossione, compliance, contenzioso e lotta all’evasione fiscale: ecco gli ambiziosi obiettivi del testo di legge delega. La razionalizzazione passerà anche dalla eliminazione dei "microtributi"

ROMA – Il 16 marzo scorso il disegno di legge delega per la riforma tributaria è approdata in Consiglio dei Ministri il quale l’ha approvata prima di passarla al Parlamento per il suo normale iter legislativo.
Di seguito le principali disposizioni che il Governo propone al Parlamento per l’attuazione della riforma, ossia per la revisione, da parte dell’Esecutivo e sulla base della citata delega, del sistema tributario, mirando alla equità orizzontale (non devono esistere differenze sostanziali di tassazione in relazione all’attività svolta) ed alla riduzione della pressione fiscale, rispettando non solo le disposizioni della nostra Costituzione, ma anche quelle dell’Unione europea.

La razionalizzazione del sistema tributario passa anche da un più efficiente utilizzo dei sistemi tecnologici, dall’eliminazione dei micro tributi e dalla revisione degli adempimenti (compresi i versamenti) a carico dei contribuenti.
Deve essere prevista una maggiore efficienza delle forme di informazione e di assistenza e l’istituzione di percorsi facilitati per i soggetti con disabilità e per le persone anziane.

Deve essere pure prevista anche la razionalizzazione dell’istituto dell’interpello, tentando di ridurre il suo utilizzo da parte dei cittadini, sia vietando richieste che hanno già trovato risposta in documenti interpretativi già emanati, sia prevedendo un contributo in caso di interpelli di una certa rilevanza, contributo da calibrare anche in relazione al valore della questione ed al tipo di contribuente.

Importante anche la previsione di una revisione dell’istituto dell’autotutela, estendendo le ipotesi di errori manifesti e prevedendo, in certi casi, anche l’impugnabilità del diniego o del silenzio rifiuto.
Per quanto riguarda i singoli tributi, la legge delega prevede la revisione dell’Irpef, con la riduzione dell’imposta, la riduzione delle aliquote a tre percentuali (probabilmente il 23% per chi guadagna fino a 15 mila euro, il 28% per chi guadagna fino a 50 mila euro, il 43% per chi guadagna oltre 50 mila euro e forse già applicabili sin dall’anno prossimo), aumento della “no tax area” a 8.174 euro e ad 8.500 euro per i pensionati, nonchè la contemporanea revisione delle deduzioni.
È prevista anche l’estensione della cedolare secca anche per immobili non ad uso abitativo.
Per i redditi di lavoro autonomo è prevista l’istituzione di un regime opzionale di tassazione per le imprese in contabilità ordinaria.
È prevista pure la riduzione dell’aliquota dell’Ires in caso di impiego in investimenti.

Per quanto riguarda l’Iva, è prevista la revisione dei presupposti dell’imposta (rendendoli più aderenti alla normativa europea e più vicini ai concetti sui quali si poggia la nostra economia), la revisione delle operazioni esenti dall’imposta, la razionalizzazione delle aliquote Iva (evitando le storture che attualmente esistono), la revisione dell’istituto della detrazione, nonché una riduzione dell’aliquota Iva sulle cessioni di opere d’arte.

Le aliquote ridotte dovrebbero essere due e non inferiori al 5%. Solo una potrà essere inferiore alla predetta aliquota, oltre ad una nuova “aliquota “zero”, ossia una sorta di esenzione con diritto alla detrazione.
Per quanto riguarda il pro-rata, in caso di attività esenti, quello generale dovrebbe restare solo su opzione, mentre quello che dovrebbe diventare quello normale andrebbe improntato al principio della “diretta imputazione” (afferenza dell’acquisto all’operazione, esente o imponibile, effettuata)

In materia di Irap, è previsto il graduale superamento dell’imposta, a cominciare dalle società di persone, tenendo comunque conto delle esigenze regionali in materia di spesa sanitaria.
è prevista pure la revisione delle norme, attualmente molto penalizzanti, riguardanti le “società non operative”.

Per gli altri tributi, è prevista la loro razionalizzazione ed eventualmente l’accorpamento di alcuni di essi, nonché la revisione delle modalità di applicazione dell’imposta di registro per la registrazione degli atti giudiziari. Proprio con riguardo alla registrazione degli atti giudiziari, finalmente si prevede che la richiesta di pagamento venga indirizzata prioritariamente alla parte soccombente.

Sono previsti pure principi e criteri direttivi finalizzati, in particolare a:

  • Razionalizzare gli obblighi ei contribuenti, nell’ottica della reciproca collaborazione;
  • Armonizzare i termini degli adempimenti tributari;
  • Escludere la decadenza da benefici fiscali in caso di inadempimenti formali e di lieve entità;
  • Escludere la punibilità penale in caso di omissioni dipendenti da stato di necessità più che da una volontà di evadere;
  • Incentivare con sistemi premiali l’utilizzo delle dichiarazioni precompilate;
  • Semplificare le modalità d’accesso dei contribuenti ai servizi resi dall’amministrazione Finanziaria;
  • Implementare i servizi digitali e telematici;
  • Potenziare l’interscambio dei dati tra Amministrazione Finanziaria ed enti locali;
  • Prevedere la sospensione, ferma restando la necessità di evitare decadenza o prescrizione, dei termini che scadono ad agosto ed a dicembre;
  • Armonizzare tutti i tassi di interesse. Si tratta di una previsione importantissima, prevista, peraltro, da una norma di quasi dieci anni fa, ma che, ancora inattuata, da attualmente luogo ad una estrema disparità di trattamento in materia di interessi, tra quelli a favore dello Stato e quelli a favore di contribuente creditori.

Il Governo si impegna, altresì, a:

  • semplificare il procedimento accertativo, mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali;
  • applicare in via generalizzata il principio del contraddittorio. Anche questa è una innovazione di enorme importanza, che sicuramente favorirà la fiducia tra fisco e contribuenti e. quindi, la tax compliance;
  • razionalizzare e riordinare le disposizioni normative esistenti (con l’istituzione dei Codici o Testi Unici);
  • applicare il principio dell’economicità dell’Azione amministrativa;
  • realizzare interventi volti a prevenire errori dei contribuenti:
  • circoscrivere l’attività di controllo nei confronti di soggette a più alto rischio di evasione;
  • perseguire la riduzione dell’evasione anche minimizzando gli adempimenti dei contribuenti, favorendo sempre l’adempimento spontaneo;
  • emanare un apposito codice di condotta che disciplina i diritti e gli obblighi dell’amministrazione e dei contribuenti;
  • potenziare gli effetti premiali in caso di adesione;
  • istituire, per i contribuenti di minore dimensione, un concordato preventivo biennale;
  • assicurare la certezza del diritto (intervenendo sulla decadenza e sulle presunzioni di maggiori ricavi).

In materia di riscossione, il Governo si impegna a:

  • Incrementare e contemporaneamente semplificare l’attività di riscossione con l’adozione dei principi di efficienza ed economicità;
  • Salvaguardare il diritto di credito, mediante la tempestiva notifica della cartella non oltre il nono mese successivo a quello dell’affidamento del carico;
  • Favorire l’uso delle più evolute tecnologie ai fini di una più efficace attività di riscossione eliminando duplicazioni e riducendo i costi;
  • Favorire la rateizzazione, in vista di una stabilizzazione fino a 120 rate;
  • Prevedere il superamento del ruolo e della cartella di pagamento, al fine di anticipare l’incasso dopo l’atto amministrativo;
  • Eliminare l’attuale separazione tra agenzia delle Entrate e Riscossione;
  • Semplificare e velocizzare le procedure relative ai rimborsi.

In materia di contenzioso, il Governo si impegna a:

  • Semplificare le procedure processuali;
  • Definire modelli predefiniti per la redazione di atti processuali;
  • La previsione di sanzioni in caso di mancato utilizzo delle previste modalità telematiche di alcuni adempimenti processuali;
  • Favorire la discussione da remoto, chiedibile anche da una sola delle parti in giudizio;
  • Prevedere la pubblicazione del dispositivo immediatamente dopo la deliberazione di merito;
  • Prevedere sistemi deflattivi del ricorso in Cassazione;
  • Ridefinire l’assetto territoriale delle Corti di Tributaria di primo e secondo grado.

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