Ambiente

Case Green, la Sicilia prima per emissioni CO2 ridotte ma resta l’ombra del cambiamento climatico

La Valle d’Aosta è la prima regione d’Italia per case green, mentre la Sicilia è a sorpresa nella TOP 10 in Italia ed è anche prima per emissioni ridotte di anidride carbonica.

Si tratta di un primato importante per l’Isola, soprattutto perché lo scorso aprile il Consiglio dei ministri europei di Economia e Finanze ha dato il via libera alla direttiva sulla prestazione energetica degli immobili (la cosiddetta Direttiva Case Green), che lo scorso 8 maggio è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Case Green, i dati SIAPE: bene la Sicilia

I dati raccolti dal Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), divulgati da Adnkronos, attestano che la Valle d’Aosta è la prima per numero di attestati di prestazione energetica APE (22,1%). Un numero importante di fronte a una media nazionale che si ferma al 14,3%. E, in più, la piccola regione del nord è in testa alla classifica nazionale per indice di consumo medio di energia rinnovabile (40,8 kWh/m2 anno). Chiudono il podio Trentino Aldo-Adige e Lombardia.

Seguono Basilicata – quarta per numero di APE (18,6%) e per l’impiego medio di energia rinnovabile (25,9 kWh/m2 anno) –, Marche, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo e Veneto (a pari merito), Piemonte, Toscana, Puglia e Umbria (entrambe al nono posto) e infine la Sicilia. L’Isola è prima per emissioni ridotte di anidride carbonica.

Quanto è “verde” la Sicilia?

Andando oltre alle case green, a fornire un quadro delle politiche ambientali della Sicilia e dello stato dell’Isola sul fronte “verde” è l’osservatorio CIRO, database delle Regioni sul clima, con i dati relativi a diversi parametri, dalle emissioni all’utilizzo di risorse energetiche rinnovabili.

Per quanto riguarda le emissioni pro capite di gas serra, i numeri sono inferiori rispetto alla media nazionale. Incide, però, negativamente sulla performance siciliana il dato relativo agli assorbimenti naturali (anno 2022), principalmente a causa dell’emergenza incendi e dei suoi devastanti impatti ambientali.

Ci sono elementi positivi da considerare: l’Isola ottiene un primato per emissioni pro capite che per quota di consumi elettrici negli edifici (risulta, secondo il database CIRO, l’unica regione italiana a superare il 50%); in più, in termini di basso consumo di energia pro capite è seconda solo alla Campania. A fare da controparte a questi dati positivi, però, c’è il rischio di eventi climatici estremi che sta manifestando il suo “potere” sul territorio isolano principalmente nella forma di incendi ed emergenza siccità.

Cosa prevede la nuova normativa

La direttiva Ue sulle case green, approvata dal Parlamento europeo lo scorso marzo e dall’Ecofin ad aprile, è sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 maggio 2024. Prevede una serie di normative per ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi di energia entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050 e ogni Stato Ue dovrà adottare un piano nazionale volto al raggiungimento di questi macro-obiettivi.

Gli edifici non residenziali nuovi dovranno essere a emissioni zero dal 2028, quelli residenziali dal 2030. Per gli edifici residenziali non di nuova costruzione, bisognerà garantire una riduzione dell’energia primaria media consumata di almeno il 16% entro il 2030 e del 20-22% nel 2035; per quelli non residenziali, si prevede la ristrutturazione del 16% degli edifici che necessitano di migliorare le prestazioni energetiche entro il 2030 e del 26% entro il 2033.