In Italia l’estensione complessiva della rete autostradale è di 6.943 chilometri, gestita per l’86,5% da Società Concessionarie e per il 13,5% dall’ANAS.
Autostrade per l’Italia (Aspi) si posiziona ai primi posti in Europa tra i concessionari di costruzione e gestione di autostrade a pedaggio con circa 2.855 km di rete gestita in Italia in 14 regioni. Oltre il 40% della rete, dunque, è in mano ad Aspi che dal 15 settembre ha attivato il servizio di cashback del pedaggio autostradale sulle tratte di competenza della società che consentirà agli utenti di chiedere un ristoro al verificarsi di un rallentamento significativo dei tempi di percorrenza sulla rete dovuto alla presenza di un cantiere.
Le tratte coinvolte sono: la A5 Torino- Aosta, A26 Genova-Gravellona, A9 Lainate-Como, A8 Milano-Varese (Milano-Laghi), A4 Torino-Trieste, A14 Bologna-Taranto, A1 Milano-Napoli, A12 Genova-Rosignano, Civitavecchia-Roma, A3 Napoli – Salerno, Tangenziale di Napoli, A16 Napoli-Canosa, A7 Milano-Genova, A23 Palmanova-Tarvisio, A27 Belluno-Venezia.
Il cashback sarà erogato esclusivamente in caso di ritardi generati da cantieri per lavori sulla rete di Autostrade per l’Italia che influiscono sulla regolarità dei transiti a causa della riduzione delle corsie originariamente disponibili (esclusa la corsia di emergenza) e potrà essere riconosciuto già per itinerari brevi, a partire da 15 minuti di ritardo, consentendo l’accesso a rimborsi dal 25% al 100% del pedaggio, sulla base del tempo effettivo di viaggio e sulla lunghezza del percorso effettuato.
In particolare, il cashback sarà valido per le seguenti tipologie di transiti su: percorsi con ingresso e uscita su rete ASPI; percorsi con ingresso su rete ASPI e uscita su altra concessionaria; percorsi con ingresso su altra concessionaria e uscita su rete ASPI; percorsi con ingresso e uscita su altra concessionaria, con attraversamento su rete ASPI.
Da una rapida occhiata alla cartina della rete risulta evidente che le città italiane più a Sud di Taranto e Salerno non sono coinvolte dall’iniziativa.
Il servizio di cashback infatti non si applica al restante 60% della rete (fuori dalla gestione della società) compresa quella siciliana. Nell’Isola in questo momento ci sono due gestori: Anas e Autostrade siciliane che, alla stregua degli altri concessionari italiani, non hanno avviato tale procedura.
Abbiamo chiesto al Presidente di Autostrade Siciliane, Francesco Restuccia cosa ne pensa dell’iniziativa di Aspi di introdurre un “rimborso” in caso di ritardi causati dai cantieri nella rete autostradale e se ha in mente qualcosa di simile da applicare in Sicilia.
Restuccia ha così risposto al QdS: “Seguiamo con molta attenzione l’iniziativa promossa da Autostrade per l’Italia; si tratta di qualcosa di assolutamente innovativo, anche nelle modalità, e siamo molto interessati a conoscerne gli sviluppi al fine di verificare la possibilità di mutuarne le modalità. Com’è noto, infatti già mesi addietro è stata avanzata un’iniziativa simile in Sicilia con l’inserimento nella finanziaria della Regione Siciliana di una somma utile al rimborso dei pedaggi per la tratta Villafranca–Messina. Rimaniamo in attesa dell’emanazione del decreto attuativo per dare vita all’iniziativa”.
Lo stesso quesito è stato posto ad Anas che però non ha autostrade a pedaggio in Sicilia e non è voluta entrare nel merito dell’iniziativa Aspi.
Adriano Agatino Zuccaro