Catania

Catania, il futuro del porto al centro del Consiglio

CATANIA – Il porto e la gestione dei servizi portuali per i prossimi 25 anni sono stati al centro dell’ultima seduta di Consiglio comunale. Il Senato cittadino, spinto dall’interrogazione prima e dalla mozione poi della consigliera del Movimento per l’autonomia, Serena Spoto, ha infatti affrontato la questione martedì sera di fronte al presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina.

A preoccupare i consiglieri comunali è il bando di prossima scadenza per la realizzazione della stazione marittima di Catania e per la gestione venticinquennale dei servizi di interesse generale nei porti di Augusta e Catania che scadrà il prossimo 29 dicembre. Troppo presto, secondo i proponenti, per permettere alle imprese di partecipare.

Le critiche mosse da Serena Spoto (Mpa)

Gli autonomisti stigmatizzano poi la scelta del progetto di finanza “le cui possibili distorsioni anticoncorrenziali sono già stato oggetto di attenzione da parte dell’Anac – ha affermato Spoto che ha raccomandato l’utilizzo preliminare del cosiddetto dibattito pubblico. Quest’ultimo oggi – ha aggiunto la consigliera – è disciplinato dall’articolo 40 del codice degli appalti, ed è un processo di informazione, partecipazione e confronto pubblico su opere di interesse nazionale e si svolge nella fase iniziale di progettazione, quando le alternative sono ancora aperte e la decisione, se e come realizzare l’opera deve essere ancora presa. Nulla di tutto questo è stato mai fatto”.

I consiglieri autonomisti hanno sottolineato anche il fatto che, “sebbene la tematica non sia di gestione diretta dell’amministrazione comunale, quello del porto è un argomento che interessa la città dal momento che si tratta di una infrastruttura intrinsecamente legata al territorio e al suo sviluppo”, sottolinea il consigliere Orazio Grasso.

L’intervento del sindaco Enrico Trantino

Al concitato dibattito in aula, che ha visto numerosi interventi sia da parte della maggioranza che delle opposizioni, replica il sindaco Trantino, prima di lasciare la parola a Di Sarcina. “Poche battute – ha replicato il primo cittadino – giusto per chiarire alcuni aspetti, uno in particolare. Garantisco il rapporto serrato e proficuo tra Comune e Autorità portuale – ha proseguito – ma solo nell’ambito di ciò che compete il Comune e in relazione all’apertura del porto alla città. Non voglio spoilerare nulla – ha continuato il primo cittadino – ma nell’arco di qualche decina di giorni ci saranno notizie sulla riqualificazione del porto e apertura alla città. Sulla parte gestionale – incalza – non abbiamo competenze”.

Il presidente Di Sarcina ha risposto in Aula

A rispondere più dettagliatamente all’aula è il presidente Di Sarcina che si è soffermato su alcuni punti essenziali. A cominciare dal bando. “Afferisce – ha detto – all’organizzazione amministrativa e gestionale delle aree portuali, non stiamo parlando di nulla che abbia refluenze sulla città se non per l’aspetto crocieristico”.

Di Sarcina ha anche sottolineato come dei 44 servizi messi a bando, molti non erano mai stati attivati, né a Catania né ad Augusta e come la questione occupazionale potrà essere garantita da un lato dalla durata dell’affidamento – 25 anni – e dall’altro dalla possibilità di subappaltare a imprese locali. Quanto al Project financing “è certamente uno strumento tra quelli previsti dalla legge italiana – ha concluso – e come tutti gli strumenti hanno delle caratteristiche che possono piacere o meno”.