CATANIA – “Ritengo che l’interlocuzione fra i consiglieri e amministrazione debba avvenire nelle sedi istituzionali”. Paolo La Greca, vicesindaco e assessore all’Urbanistica della giunta guidata da Enrico Trantino, risponde così agli esponenti del Mpa a Palazzo degli elefanti, che chiedono spiegazioni e rassicurazioni in merito alla delibera che darebbe il via alla realizzazione di alcuni edifici a Cibali. In una zona chiamata gli Orti di Cibali e sulla quale, da tempo, esiste la spada di Damocle del cemento.
Archiviato il Centro direzionale, il mega complesso di edifici che doveva sorgere nell’ampia area libera, durante l’ultima consiliatura di Enzo Bianco, è spuntata una variante per la realizzazione di alloggi sociali.
Recentemente riportata sotto i riflettori dalla delibera della Giunta Trantino e dalla reazione dei consiglieri autonomisti che parlano di “profonda preoccupazione per l’approvazione della convenzione per il Social Housing”. “Un provvedimento – scrivono in una nota il capogruppo Mpa/Grande Catania al consiglio comunale, Orazio Grasso, insieme ai consiglieri Angelo Scuderi, Daniele Rotella e Serena Spoto – che riprendendo la proposta di variante al Prg Piccinato approvata nel 2017 dall’allora sindaco Bianco, avvia l’iter per la realizzazione di case e diverse torri, proprio nel cuore del quartiere Cibali, su una superficie di ben 17 ettari di terreno che verrebbero sottratti di fatto al verde pubblico della città”.
Una scelta, quella dell’amministrazione, che disattenderebbe quanto espresso dal precedente senato cittadino con l’approvazione delle Linee guida del Prg, strumento superato dalla legge che, però, mette nero su bianco le volontà del consiglio in tema di urbanistica. “I consiglieri – continua la nota – avevano già evidenziato l’impraticabilita edificatoria prevista nell’area di Cibali dal precedente Prg”. Inoltre, “nelle linee guida generali – proseguono – il consiglio afferma che come l’edilizia pubblica, convenzionata e sociale, sotto ogni forma, non è una variabile indipendente da soddisfare comunque, tramite nuova edificabilità, oltretutto già sovrabbondante nel territorio di Catania, pertanto sarebbe necessario piuttosto recuperare abitazioni esistenti e inutilizzate”.
Insomma, la scelta della giunta sarebbe “in netto contrasto con la volontà politica espressa dal consiglio comunale e, dunque, si chiede all’amministrazione e al sindaco Trantino di riconsiderare la questione e instaurare un confronto diretto con il consiglio comunale in prospettiva dell’approvazione del nuovo Pug”.
Confronto che auspica anche il vicesindaco. “I consiglieri hanno pieno titolo di entrare, conoscere e verificare – sottolinea La Greca – ma questo deve avvenire in un confronto. C’è la commissione Urbanistica istituita appositamente, e le altre commissioni; c’è l’aula consiliare: in questi sedi vengono poste le questioni”.
Si dice “prontissimo a discutere e a chiarire i dubbi espressi nella nota”, l’assessore La Greca che entra nel merito del progetto “di cui sentivo parlare – afferma – quando ancora non ero esponente di questa amministrazione”. Il vicesindaco ricorda il bando sella Regione siciliana per promuovere il social housing, la partecipazione dei soggetti titolati e l’assegnazione al fondo Fabrica. “Fondo che qualcuno fa riferire al gruppo Caltagirone – dice La Greca. È risultato vincitore in Sicilia e opera attraverso un fondo che si chiama Esperia per la promozione dell’housing sociale e che ha opzionato una fascia di terreno lungo la Via Sabato Martelli Castaldi, che ricade all’interno della macroarea dell’ex famoso centro direzionale di Cibali”.
Con il quale, quanto approvato non ha nulla a che fare, ribadisce La Greca. “La Giunta si è limitata solo a dare parere favorevole alla volontà della Regione di non far perdere questo finanziamento, perché si tratta comunque di alloggi destinati a persone che ne hanno bisogno – evidenzia ancora -. Questa è una piccolissima porzione lungo la via, zona già urbanizzata, dove ci sono le fognature e dove, per l’amministrazione, sarebbe possibile realizzare questo intervento”. Per quanto riguarda la parte attuativa, interverrà il Consiglio comunale.
“Deve essere ancora discussa e probabilmente lo sarà in Consiglio comunale – prosegue il vicesindaco che entra nel merito di quanto dovrebbe essere realizzato al momento. “Si tratta di due palazzine, una sessantina di alloggi in tutto – dice, escludendo l’edificazione di torri. E poi bisognerà autorizzare il permesso di costruire – conclude -: va verificato tecnicamente se è possibile rilasciare un permesso diretto o se – vista la specificità, dal momento che si tratta comunque di un’area edificabile nel complesso dell’intero comparto -, occorrà, per stralciare una piccola area, sentire il parere del Consiglio comunale”.