CATANIA – Lunghe attese alle fermate e mezzi che viaggiano praticamente vuoti. L’effetto del nuovo Dpcm di Giuseppe Conte e della nuova ordinanza del presidente della Regione Musumeci sul trasporto pubblico a Catania è immediato. La riduzione della capienza, nonché l’obbligo di rispettare il metro di distanza di sicurezza, ha infatti obbligato l’Azienda metropolitana trasporti a fare viaggiare gli autobus praticamente vuoti.
Lo spiega al Quotidiano di Sicilia il presidente Giacomo Bellavia, che si appella alle istituzioni, al governo regionale e a quello nazionale affinché pongano immediatamente dei correttivi perché sia garantito un servizio essenziale. “Che di fatto non è più garantito – afferma il presidente -. Sono appena otto i passeggeri ammessi nei mezzi più piccoli e 11-12 nei più grandi: solo così possiamo garantire il metro di distanza”.
Un quadro drammatico, “ma soprattutto – tuona Bellavia – con questi numeri non riusciamo a garantire il servizio per tutti. Durante il lockdown avevamo i mezzi ridotti ma anche gli utenti erano di meno, mentre adesso così non è”.
Occorrerebbero fondi ad hoc per aumentare i mezzi in circolazione in città. “L’Amt ha deciso di continuare a lavorare a pieno regime con tutti i 110 autobus in strada e i 600 dipendenti in servizio e non attivare la cassa integrazione per evitare ulteriori disservizi e maggiori disagi alla cittadinanza. Ma occorrono fondi dedicati che ci permettano di contrattualizzare operatori privati, in subappalto magari”.
“Chiediamo ai governi nazionale e regionale di attivare con urgenza risorse emergenziali – ribadisce – per poter noleggiare mezzi da mettere in circolazione e far fronte alla domanda dell’utenza rimasta sostanzialmente la stessa”. E che sta subendo danni, come le lunghe attese, per esempio, dovute non all’assenza dell’autobus ma al fatto che, se questo è già pieno, occorre attendere il successivo. La chiusura delle scuole medie secondarie ha diminuito solo di poco l’affluenza sui nostri mezzi, secondo il numero uno di Amt che teme si possano verificare episodi di rabbia e violenza. “Le attività in città sono rimaste tutte aperte e i cittadini hanno bisogno di muoversi – continua: ci sono categorie fragili, persone che non hanno mezzi privati e che hanno necessità di poter contare sul mezzo pubblico”.