Nella cornice del Massimino, oltre 17mila spettatori hanno assistito a un match che, nonostante l’impegno profuso da entrambe le squadre, si è concluso senza reti. Catania e Audace Cerignola si sono affrontate in una sfida caratterizzata da una densità elevata a centrocampo, dove le trame di gioco sono state spesso interrotte da un pressing costante e da duelli fisici.
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Il primo tempo ha visto il Catania tentare di fare la partita, con alcuni spunti interessanti ma privi di concretezza. Raimo ha avuto l’occasione più promettente, ma non è riuscito a coordinarsi per trasformare in gol una chance che sembrava propizia. Anche Quaini ha provato a farsi notare, ma il suo tentativo non ha avuto fortuna. Dall’altra parte, l’Audace Cerignola, pur mostrando una buona organizzazione, ha faticato a costruire occasioni degne di nota, limitandosi a qualche conclusione dalla lunga distanza che ha mancato di precisione.
Nella ripresa, gli ospiti hanno cercato di alzare il baricentro e di prendere campo, ma le conclusioni dalla distanza non hanno impensierito più di tanto il portiere etneo Adamonis. La manovra dell’Audace, pur caratterizzata da una certa personalità, ha sofferto nel finale, dove la mancanza di incisività si è fatta sentire.
Il Catania ha dimostrato una grinta encomiabile, un elemento che non è mai mancato, anche nei momenti di difficoltà. La determinazione della squadra etnea è stata evidente, ma la mancanza di estro offensivo ha limitato le possibilità di sblocco del risultato.
Dall’altra parte, l’Audace Cerignola ha messo in mostra una manovra di costruzione che è parte integrante della sua identità. La squadra di Raffaele ha cercato di creare gioco con personalità, ma le occasioni non sono state sufficienti per mettere in difficoltà la difesa avversaria.
La mancanza di estro offensivo del Catania è stata una delle note dolenti del match. Le incursioni dei centrocampisti e i movimenti tra le linee non sono bastati per sbloccare una gara che si è rivelata ostica.
Allo stesso modo, l’Audace Cerignola ha mostrato una certa difficoltà nel concretizzare le kesempatan. Le soluzioni dalla lunga distanza, pur presenti, non sono state sufficienti per impensierire Adamonis, con i metri finali della manovra che avrebbero necessitato di maggiore cura.
In definitiva, il 0-0 finale rispecchia un match combattuto ma privo di emozioni e di occasioni da gol.