In piena emergenza, ma con le idee chiare. Il Catania gioca una gran partita allo stadio “Partenio-Lombardi” di Avellino, pareggiando 2-2 contro i biancoverdi irpini. Con nove indisponibili, i rossazzurri disputano una gara coraggiosa e di qualità, mancando per poco il successo in casa della squadra di Biancolino. Etnei avanti al 40’ con D’Andrea con, in precedenza, Bethers a neutralizzare il calcio di rigore di Patierno. Al 48’ il momentaneo pari dell’Avellino con Redan, prima del nuovo vantaggio rossazzurro firmato da Stoppa al 55’. Nel finale, all’81’, il definitivo 2-2 fissato ancora da Redan.
Con solo diciassette giocatori a disposizione (tra cui tre portieri), Toscano deve fare di necessità virtù. Il tecnico calabrese non rinuncia all’assetto tattico visto contro il Trapani (3-4-1-2), pur con qualche necessario aggiustamento come lo spostamento di Carpani sulla fascia di destra. Il primo tempo vive di ritmi non particolarmente intensi ma con tanto da raccontare. Al 10’ D’Ausilio in area si fa contrare il tiro da Raimo, poi Di Gennaro, al 16’, impegna Iannarilli, costretto a rifugiarsi in corner. Il Catania reclama un calcio di rigore un minuto più tardi per un possibile contatto ai danni di D’Andrea che calcia ma incontra l’opposizione del portiere biancoverde. Il rigore c’è, ma è per l’Avellino al 24’: Carpani spinge ingenuamente Frascatore, che va a terra. Dal dischetto si presenta Patierno, ma in porta c’è super Klavs: Bethers respinge la conclusione dagli undici metri del bomber avellinese.
Catania in pieno dentro la partita: Stoppa è pericoloso con una conclusione da fuori area e soprattutto, al 39’, colpisce la traversa su calcio di punizione. È proprio sugli sviluppi di quest’ultima azione che i rossazzurri segnano la rete del vantaggio: sul cross di Verna, D’Andrea impatta di testa, siglando la prima rete con la maglia del Catania. Il primo tempo si chiude con lo 0-1 etneo e tanto nervosismo: ne fanno le spese lo stesso D’Andrea e Palmiero (entrambi ammoniti), due componenti della panchina biancoverde ed uno di quella rossazzurra (il ds Faggiano), tutti espulsi.
La ripresa si apre con il pareggio dell’Avellino. L’imbucata di D’Ausilio trova la deviazione decisiva di Patierno, che mette Redan davanti a Bethers: primo gol in campionato anche per l’attaccante dell’Avellino. Il Catania non si disunisce, anzi continua a proporre gioco con qualità e buon palleggio sulla trequarti avversaria. Corner battuto da Anastasio, sponda di testa di Di Gennaro deviata da un difensore dell’Avellino e Stoppa, arrivando sul pallone prima di tutti, in girata fa 2-1. rossazzurri poco dopo sfiorano il 3-1 ancora con D’Andrea che con una deviazione in anticipo sporcata da un difensore tocca la parte alta della traversa.
Gli etnei a questo punto addormentano il gioco, con l’Avellino poco pericoloso a parte due tentativi da fuori area di D’Ausilio (attento Bethers in entrambe le occasioni). I cambi di Biancolino (dentro Campanile e Russo) rinvigoriscono gli irpini, con il Catania che arretra e non riesce più a ripartire. Prima Campanile colpisce la traversa a Bethers battuto, poi Redan, ancora lui, sfrutta la sponda di Russo per freddare il portiere rossazzurro. 2-2 Avellino. I padroni di casa ci provano, all’ultima azione è Liotti a divorarsi il gol del clamoroso sorpasso. Per il Catania sarebbe stato un risultato fin troppo ingiusto: rossazzurri meglio dei biancoverdi come qualità di gioco, si sono pagate alla distanza, com’era naturale, le tante assenze. Di seguito le pagelle.
Bethers 7 – Si è preso la titolarità della porta del Catania, e con pieno merito. Ipnotizza Patierno dal dischetto, neutralizzando il calcio di rigore dell’uomo da 24 gol nell’anno solare 2024. Poi sempre attento sulle conclusioni avversarie, in particolare di D’Ausilio. Non può nulla sui due gol di Redan.
Castellini 6 – Il capitano disputa una gara attenta e di presenza fisica. Solido in fase difensiva, il tocco di Patierno lo mette fuori causa nell’azione del momentaneo 1-1 dell’Avellino.
Di Gennaro 6.5 – Annulla Patierno, che non tira praticamente mai in porta se si eccettua il calcio di rigore. Sempre presente sulle palle alte, guida il reparto con esperienza.
Anastasio 6 – Toscano lo arretra nei tre dietro, lui risponde con la sua consueta affidabilità. Batte il calcio d’angolo che porta alla rete di Stoppa.
Carpani 5.5 – Non gioca nel suo ruolo e si vede. Poco lucido nel commettere il fallo che porta al calcio di rigore dell’Avellino: un’ingenuità davanti agli occhi dell’arbitro. Il meno a suo agio tra i rossazzurri in campo al “Partenio-Lombardi”, ma ha dalla sua l’alibi di aver giocato, per necessità, fuori posizione tutta la gara. Dall’86’ Quaini s.v. – Ultimi minuti per consolidare il risultato, l’impressione è che forse sarebbe stato meglio farlo entrare prima.
Verna 6 – Gara diligente, tocca tanti palloni e ne sbaglia pochi. Pesca il jolly con il cross perfetto per il colpo di testa di D’Andrea che vale l’1-0.
Jimenez 6.5 – Riconfermato nella posizione di centrocampista centrale, dimostra ancora una volta di saperla interpretare molto bene. Gioca a testa alta, gestisce i tempi con sicurezza e tranquillità, accelera quando capisce che è il momento di farlo.
Raimo 6 – Spostato a sinistra, dimostra di trovarsi a suo agio anche nella corsia mancina. Leggero e sgusciante, è utile nella manovra offensiva. Gli manca il cross, trovandosi a giocare a piede invertito.
Stoppa 7 – Da trequartista sembra aver trovato la sua posizione ideale. Cuce bene il gioco tra le linee ed è prezioso anche nel recupero del pallone. È sfortunato quando colpisce la traversa su punizione, con una parabola che si era rivelata imprendibile per Iannarilli. Calcia almeno altre due volte verso la porta in maniera pericolosa. Il gol a Crotone lo ha sbloccato mentalmente: adesso è l’uomo in più.
Inglese 6 – Sotto porta si fa sentire meno rispetto alle ultime gare, ma il suo contributo di qualità e intelligenza, seppur a tratti, comunque non lo fa mancare. Per vincere in queste condizioni di estrema emergenza serviva anche un suo acuto, che non arriva.
D’Andrea 7 – Con un perentorio colpo di testa firma la sua prima rete con la maglia del Catania, da punta vera, gol tanto atteso. Utile nel lavoro di sponda e nel gioco nello stretto, gioca la sua miglior gara stagionale. Sfiora la doppietta colpendo una traversa dopo una conclusione in anticipo toccata da un difensore avversario. Ecco finalmente il vero Filippo D’Andrea. Dal 66’ Luperini 5.5 – Al rientro dall’infortunio, si vede poco e perde qualche pallone di troppo. Giocatore da recuperare.
Toscano 6.5 – Con nove indisponibili, utilizzando di fatto tredici calciatori, difficilmente si poteva chiedere di più. Sceglie un atteggiamento tattico sbarazzino, nella disposizione tattica e nella scelta degli uomini, e questo lo premia. Il Catania palleggia bene con Jimenez, Stoppa e D’Andrea e, finalmente, si riscopre pericoloso anche sulle palle inattive (entrambe le reti nascono così). Si poteva forse gestire meglio il finale facendo entrare prima Quaini, ma di fatto alternative in panchina non ve ne erano. Sarebbe stato un punto d’oro alla vigilia, resta il rammarico perché, vista la grande prestazione, i punti potevano essere tre.
Avellino-Catania 2-2
Marcatori: 40’ D’Andrea, 49’ Redan, 55’ Stoppa, 81’ Redan
Avellino (4-3-1-2): Iannarilli; Cancellotti, Rigione, Enrici, Frascatore (dal 63’ Liotti); De Cristofaro (dal 63’ Rocca), Palmiero, Sounas (dal 77’ Russo); D’Ausilio; Redan, Patierno (dal 77’ Campanile). Allenatore: Biancolino.
Catania (3-4-1-2): Bethers; Castellini, Di Gennaro, Anastasio; Carpani (dall’86’ Quaini), Verna, Jimenez, Raimo; Stoppa; Inglese, D’Andrea (dal 66’ Luperini). Allenatore: Toscano.
Arbitro: Zanotti di Rimini
Ammoniti: Carpani, D’Andrea, Palmiero, Di Gennaro, Jimenez
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