Catania

Catania, Bellini, concerto di Capodanno e grandi speranze

CATANIA – Il concerto del primo dell’anno in streaming. Uno spettacolo via web per non perdere il consueto appuntamento che da anni accompagna il primo gennaio dei catanesi. Per salutare il 2021 bisognerà accendere il computer quest’anno: il tradizionale concerto dei musicisti del Teatro Massimo Vincenzo Bellini sarà online.

Una scelta necessaria per consentire la performance nonostante la chiusura dei teatri dovuta alle norme stabilite per il contenimento dell’infezione da Covid-19. Che diventa una virtù per tutto il mondo che ruota intorno al tempio dedicato al cigno catanese. “Si tratta di un evento importantissimo per tutta la città – commenta Antonio D’Amico, violinista e segretario generale della Fistel Cisl di Catania. Innanzitutto perché per noi significa lavorare, e ancor di più per gli stagionali che da tempo erano Fermi. Dovremmo rinunciare al pubblico purtroppo – continua – per via delle restrizioni dovute alla pandemia – prosegue – ma almeno non stiamo con le mani in mano”. E provare e provare per eseguire un impeccabile concerto del primo dell’anno. “Platea e palchi saranno un grande palcoscenico – racconta ancora D’Amico – sul quale si esibiranno orchestra e coro al completo”.

Si dice soddisfatto, il sindacalista, per le scelte intraprese per consentire agli artisti di esibirsi, e sottolinea il lavoro del Sovrintendente Giovanni Cultrera, del direttore artistico Fabrizio Maria Carminati nonché gli sforzi degli assessori alla Cultura comunale, Barbara Mirabella, e regionale, Manlio Messina, per tenere a galla il mondo della cultura e del teatro in questo momento così difficile.

Pur ricordando i nodi da sciogliere per quanto riguarda il teatro Bellini. Quello economico innanzitutto. C’è ancora il nodo relativo al contributo regionale, inserito nel bilancio per il 2021. Aspettiamo che si trovino le somme e che, in Finanziaria, venga inserito il contributo di 13,4 milioni di euro. Fondi importanti – continua il sindacalista – che ci permetterebbero di completare la stagione, che speriamo riparta il prima possibile, di dare risposte ai precari storici, nonché di programmare il futuro”.

D’Amico evidenzia l’importanza della contribuzione pubblica per quanto riguarda gli enti teatrali, così come i musei. “Non vivono di sbigliettamento – incalza, pur insistendo sulla necessità della presenza del pubblico. “È l’essenza stessa del teatro – dice – speriamo infatti che, a maggio, si possa nuovamente tornare a organizzare gli spettacoli all’aperto, come quest’estate. Il bel tempo, unito alla vaccinazione, potrebbe consentirci di tornare a una quasi normalità”.