CATANIA – Nuova Cittadella della giustizia, al via i lavori. Dopo l’inaugurazione formale dello scorso agosto, durante la quale sono stati presentati i lavori per la realizzazione del nuovo edificio che ospiterà gli uffici giudiziari di Catania al posto di quello che fu l’ex Palazzo delle Poste di viale Africa, i lavori sono partiti. Lo conferma al Quotidiano di Sicilia Filippo Pennisi, presidente della Corte d’Appello di Catania.
“I lavori sono iniziati qualche giorno fa – dichiara il presidente Pennisi – con lo scavo dell’area. Tutto questo ci fa ben sperare – prosegue: l’opera è estremamente importante per la città, non solo per gli operatori della giustizia”. Pennisi riconosce il grosso impulso che il suo predecessore, Giuseppe Meliadò, oggi presidente della Corte d’appello di Roma, ha dato alla realizzazione del progetto che, una volta completato, dovrebbe risolvere, anche se non completamente, i problemi legati all’inadeguatezza degli uffici attuali. Parzialmente perché la nuova Cittadella della Giustizia non potrà ospitare tutti gli uffici. “E’ stata diminuita la volumetria proprio per lasciare uno spazio aperto e fruibile – afferma Pennisi – per cui alcuni uffici non saranno allocati in viale Africa e resteranno nei soliti angusti e inadeguati locali”.
Sarebbe questo il costo da pagare per lasciare alla libera fruizione parte dell’edificio che nascerà in viale Africa, consentendo l’affaccio sul mare che un edificio “pieno” non consentirebbe. Una decisione frutto anche delle proteste che hanno accompagnato l’annuncio della nascita della Cittadella della Giustizia: in tanti hanno infatti evidenziato come, in una città di fatto priva di waterfront, sarebbe stato auspicabile realizzare una piazza pubblica e fruibile.
Un aspetto sottolineato anche dall’ormai ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Catania, Enrico Trantino, in occasione dell’inaugurazione. “Il progetto è veramente edificante per la città di Catania – aveva evidenziato – perché diventa un momento di congiunzione tra la città e il mare molto di più di quanto non potesse essere una qualunque piazza che non sarebbe stata utilizzata, data la presenza dei binari. Questo progetto, con più elevazione, permetterà invece ai cittadini di fruire del mare. Ci siamo attivati iniziando subito una interlocuzione con Rfi – aveva aggiunto Trantino – affinché prevedessero nel progetto di interramento della ferrovia, in fase di verifica al Ministero, di interrare anche questi binari almeno in parte”.
Quanto alla tempistica, l’edificio dovrebbe vedere la luce entro il 2024: “Il termine contrattuale è di 2 anni e un mese – conclude il presidente Pennisi – per cui, se tutto andrà come previsto, dovremmo avere il nuovo palazzo entro l’autunno del 2024”.