CATANIA – Con 14 voti favorevoli e 7 astenuti il Consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Castiglione, ha approvato il bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate, coi risultati complessivi della gestione dell’ente locale e delle aziende partecipate non quotate rientrati nel perimetro della gestione pubblica.
Il documento contabile, propedeutico al bilancio di previsione, è stato illustrato in aula dal vicesindaco e assessore alle partecipate Roberto Bonaccorsi, è stato adottato dall’aula a conclusione di una breve seduta dell’assemblea cittadina.
Il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione, a conclusione dei lavori, ha annunciato che a breve verrà sottoposto all’esame del civico consesso il nuovo regolamento per il funzionamento dei lavori dell’assemblea cittadina, poiché quello vigente risale al 1994 ed è stato modificato solo in alcune parti.
L’altro ieri, proprio sulla questione delle partecipate comunali, era intervenuta la Cisl chiedendo all’Amministrazione comunale di “fare subito chiarezza” attraverso una fotografia “di questi ultimi tre anni dei curriculum di tutti i dirigenti, sorveglianti e responsabili”, compresi “gli incarichi e gli avanzamenti di livelli”.
“Sono troppi e ingiustificati i numerosi passaggi da una società partecipata all’altra – spiega il sindacato in una nota – che generano disallineamenti contrattuali e aumento del costo lavoro. Qualora sussistano conflitti di interesse politici/sindacali, devono essere subito rimossi. È un diritto dei lavoratori e dei cittadini conoscere la verità. E, se necessario, con Cgil e Uil chiederemo al Prefetto di convocare le parti presso un organismo terzo”.
Secondo la Cisl sarebbero “troppe” le situazioni che destano preoccupazione: dalla fusione tra Amt e Sostare e di Catania Rete Gas e Sidra, allo svuotamento senza un progetto ben definito della multiservizi. “Non sappiamo se la confusione sullo stato delle società sia creata ad arte – dicono i segretari generali Maurizio Attanasio (Cisl), Rita Ponzo (Fisascat), Mauro Torrisi (Fit) e Giuseppe Coco (Femca) – ma ora la condizione sta degenerando e rischia di non essere più gestibile, sono troppe le questioni che meritano una chiara risposta. È arrivato il momento di sgombrare il campo da ogni dubbio e dare precedenza alla trasparenza di ogni atto. Ci sono molte le cose che non ci convincono: dai contratti applicati, al trasferimento di lavoratori da una società all’altra all’indomani di promozioni o passaggi di livello che fanno ipotizzare decisioni strumentali per garantire rendite di posizioni non dovute, o al danno economico che da tutto ciò deriva ai bilanci societari”.
Il sindacato si è detto pronto anche a una “una clamorosa protesta pubblica nell’interesse della collettività e dei lavoratori catanesi”, qualora non dovesse arrivare alcuna risposta.