CATANIA – L’area è recintata, gli infissi sono stati rimossi e presto, l’edificio anonimo degli anni Cinquanta lascerà il posto a quello del Vaccarini, oggi nascosto. Sono ripresi i lavori per la riqualificazione dell’area del dismesso ospedale Santa Marta – Villermosa, sulla collina di Piazza Dante, tra via Gesualdo Clementi e via Bambino.
Le opere di demolizione del fabbricato, coordinate dagli uffici del genio civile etneo, dovrebbero essere ultimate entro la fine dell’anno. Successivamente, si procederà al restauro del retrostante palazzo settecentesco che ospiterà gli uffici della Sovrintendenza e alla realizzazione di una piazza antistante, in cui verrà inglobato anche il giardino esistente. Ed è su questo ultimo punto che interviene il presidente della commissione urbanistica del Comune di Catania, Manfredi Zammataro. Che ricorda come sebbene i lavori siano di competenza della Regione siciliana, la città verrà chiamata a discutere del progetto di riqualificazione della piazza.
“Sarà convocata una conferenza dei sevizi per approvare l’intervento della Regione di demolizione, rifacimento della piazza e restauro del palazzo storico. L’idea progettuale è stata presentata – spiega ancora Zammataro – e noi eravamo presenti, ma su quello che sarà il progetto definitivo si aprirà un dibattito con la città. La cosa importante – sottolinea – è poter procedere con l’abbattimento della bruttura risalente agli anni ‘50 e restituire degli spazi alla città riqualificando un’intera zona e riportando alla luce un immobile di pregio”.
Il presidente della commissione urbanistica interviene anche sul viale Africa e e sulla realizzazione della cittadella giudiziaria. “A giorni – prosegue – convocherò il Genio civile per avere un aggiornamento sulla tabella di marcia. Stiamo monitorando i lavori della Regione – sottolinea – ma anche in questo caso il Comune ha esaurito la propria attività”.
Bisognerà attendere ancora, invece, per il Piano regolatore generale. “Stiamo andati avanti sull’argomento – continua Zammataro. Questi progetti non vanno visti come compartimenti stagni, ma nell’ottica di un’unica visione. La situazione si è sbloccata – continua: è stata aperta la fase consultiva sul Piano urbanistico generale, che è il primo step”. Il Comune ha infatti recentemente pubblicato un avviso pubblico nel quale, “alla luce della nuova legge regionale e delle recentissime direttive, la direzione Urbanistica in attuazione della norme relative alla partecipazione e di quella del procedimento di formazione ed approvazione del Piano urbanistico generale (Pug) e delle relative varianti, invita i rappresentanti di altri enti pubblici o di organizzazioni sociali, culturali, economici professionali, sindacali ed ambientaliste, legalmente riconosciute che, per loro specifiche competenze e responsabilità, siano comunque interessati alle scelte di pianificazione, a partecipare alla conferenza di pianificazione, in funzione consultiva e senza diritto di voto” – si legge nella comunicazione ufficiale.
“Successivamente – aggiunge il presidente della commissione Urbanistica – si entrerà nel merito del nuovo Pug che riprenderà le direttive generali già approvate in Consiglio, ma non più previste dalla legge”. A quel punto, sarà avviato il dibattito e l’iter per portare il documento di programmazione urbanistica in aula. “Nel frattempo però – conclude Zammataro – si sta lavorando alla delibera sullo Studio di dettaglio del Centro storico, lo strumento che consentirà, in attesa proprio del Pug, di poter fare interventi di rigenerazione all’interno del contesto urbano”.