Un 2023 che potrebbe essere significativo per il sistema di depurazione della Città metropolitana di Catania. Nell’anno appena iniziato, potremmo vedere l’avvio dei cantieri, non tanto per quanto riguarda il depuratore a servizio della città di Catania – quanto piuttosto per le reti fognarie dell’agglomerato di Misterbianco. Ne abbiamo parlato con il subcommissario Riccardo Costanza, per fare il punto dei vari progetti.
“Per quanto riguarda il depuratore di Catania – spiega – è stato consegnato il progetto e abbiamo avviato l’iter autorizzativo mediante il Paur ed una volta ottenuto procederemo con la pubblicazione del bando di gara per l’affidamento dei lavori. L’impianto è molto grande e serve un’ampia porzione, da Catania a parte di Aci Castello, per una popolazione di 600 mila persone”.
“Per quanto riguarda l’hinterland – prosegue – ci sono altri interventi che sta seguendo la Struttura Commissariale come il depuratore consortile di Misterbianco, che servirà 11 comuni, poi ne abbiamo un altro consortile ad Acireale per i reflui dei comuni del comprensorio e, infine, l’adeguamento e potenziamento del depuratore consortile di Mascali”.
Catania rappresenta l’impianto più grande della provincia e il secondo della Sicilia dopo quello di Palermo. “Il progetto di adeguamento e potenziamento dell’impianto di Pantano d’Arci aspetta l’ottenimento del Paur per poter andare in gara – continua il subcommissario. È uno dei sette lotti che abbiamo in itinere a Catania: cinque riguardano le reti fognarie, uno l’asse principale e un altro l’adeguamento del depuratore. Nel 2022 abbiamo avviato l’iter autorizzativo mediante il Paur – Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale – presso la Regione Siciliana, che ci permetterà di acquisire al suo interno tutte le autorizzazioni e pareri per realizzare l’impianto e per la sua messa in esercizio”.
L’iter autorizzativo è molto complesso per impianti di grande taglia e prevede diverse fasi normate dal Codice ambientale, tra cui delle fasi di consultazioni e osservazioni, un primo parere della commissione tecnica regionale, una conferenza di servizi preliminare con tutti gli enti, un parere definitivo relativo alla valutazione di impatto ambientale e una conferenza decisoria finale che prevede la partecipazione di tutti gli enti per l’ottenimento delle autorizzazioni di tutti gli enti interessati.
“Tutti i lotti hanno uno stato diverso di avanzamento – prosegue Costanza. Per la maggior parte dei lotti fognari abbiamo acquisito le autorizzazioni. In ogni caso, i 7 lotti potranno procedere in modo indipendente in modo da non rallentarsi vicendevolmente in caso di criticità”.
L’obiettivo del commissario è mandare in gara tutto entro il 2023, ma non sarà facile. “Sulle fognature abbiamo già acquisito i pareri, ma per il depuratore aspettiamo il Paur – conferma Costanza. Purtroppo, le precedenti esperienze ci danno dei tempi di definizione dell’intero iter di circa un anno e mezzo. Insomma – chiosa – il periodo autorizzativo per questi impianti di trattamento reflui di grande taglia dura quasi quanto la realizzazione dell’impianto. Purtroppo, il tema dei tempi autorizzativi ambientali è un problema di portata nazionale, sui cui però la Regione sta cercando di intervenire. Tra l’altro la gestione commissariale non prevede alcuna deroga e l’iter autorizzativo è lo stesso se non fosse commissariata. Abbiamo vantaggi a livello contabile, ma non abbiamo deroghe significative per accelerare le procedure ambientali e quelle di gara”.
Per quanto riguarda l’intervento di Misterbianco, invece, le cose sembrano andare più avanzate. “E’ stato già bandito l’affidamento dei lavori del primo lotto della fognatura e da qui all’estate vorremmo bandire tutti i restanti lotti – spiega Costanza. Mentre per quel che riguarda Acireale – conclude – stiamo definendo la fase progettuale per le reti fognarie, mentre per il depuratore dovremmo avviare il Paur nei prossimi giorni”.