CATANIA – Una lunga relazione sulle attività poste in essere sin dall’insediamento. Un elenco delle azioni volte a gestire il dissesto della Comune dichiarato il 12 dicembre del 2018 con il voto in Consiglio comunale. Il lavoro dell’Organismo straordinario di liquidazione, insediatosi l’8 febbraio del 2019 è contenuto in una relazione i cui stralci pubblichiamo fedelmente in esclusiva. Un documento che rappresenta la strada percorsa e quella ancora da battere per rientrare dell’enorme massa di debiti accumulati da Palazzo degli elefanti, e poter aspirare a un azzeramento della situazione, quindi al ripristino della normalità finanziaria.
Prima di entrare nel merito, la relazione riporta i compiti propri dell’Osl, dall’amministrazione della gestione dell’indebitamento pregresso, all’adozione di tutti i provvedimenti normativamente previsti per l’estinzione dei debiti dell’ente inerenti fatti ed atti di gestione verificatisi entro il 31 dicembre del 2018. Un lavoro avviato e suddiviso in più azioni: separazione della gestione del pregresso da quella corrente; della sospensione, fino all’approvazione del rendiconto, delle azioni esecutive nei confronti dell’ente per i debiti che rientrano nella competenza dell’Osl; estinzione d’ufficio delle procedure esecutive pendenti alla data della dichiarazione; blocco dei pignoramenti eventualmente eseguiti dopo la deliberazione del dissesto; mancata decorrenza di interessi e rivalutazione monetaria sulle somme di competenza del dissesto dovute per anticipazioni di cassa e sui debiti insoluti, dalla deliberazione del dissesto e sino all’approvazione del rendiconto. Tra gli altri adempimenti della Commissione straordinaria, vi è anche stata l’adozione dell’avviso di avvio della procedura di liquidazione, l’istituzione del servizio di tesoreria della liquidazione e l’apertura del conto della liquidazione in tesoreria unica Siope.
Come prima cosa, dunque, l’Organismo ha dovuto procedere alla rilevazione dell’intero ammontare del debito maturato da Palazzo degli Elefanti. Al 31 dicembre 2018, la massa passiva ammonta a 574.311.632 euro e le posizioni debitorie sono 2.315.
L’adesione alla procedura semplificata, il 14 gennaio 2020, con la possibilità pagare i debiti in percentuale ha consentito l’accesso, ad esempio, alle anticipazione di liquidità in favore degli enti locali in dissesto finanziario, il pagamento immediato dei creditori che hanno accettano la proposta transattiva e di evitare l’aggressione dei creditori dopo la chiusura del dissesto. La Commissione ha dunque determinato “la percentuale per il pagamento dei debiti ammessi in misura variabile dal 40 al 60% – si legge nella relazione – tenuto conto dell’anzianità del debito, con rinuncia dunque da parte del creditore ad ogni altra pretesa e con liquidazione obbligatoria entro 30 giorni dalla conoscenza e l’accettazione della transazione”. Da qui, “è stata avviata, per una prima tranche di circa 600 posizioni, l’attività istruttoria finalizzata all’ ammissibilità a massa passiva”. Di queste, sono state istruite 380 pratiche, per un importo di 22.051.955 euro. L’adozione della procedura semplificata ha consentito la definizione transattiva di 221 pratiche debitorie per un importo di 2.587.100 euro.
Sono 23 invece le pratiche per le quali non è stata accettata la proposta transattiva, per un importo di 4.849.206 euro. “Per le altre posizioni debitorie ammesse a massa passiva e non inserite in queste casistiche – continua il documento – è in corso la procedura di definizione transattiva”.
Coloro che non hanno accettato la transazione dovranno essere liquidati interamente. Per farlo, l’Organismo straordinario di liquidazione deve accantonare il 50% del debito, elevato al 100% per i debiti privilegiati. “Per farvi fronte, deve procedere con gli accantonamenti, nelle percentuali di legge, per i debiti non transatti”. I debiti esclusi sono 91 in totale, per un ammontare di 8.747.461 euro.
Si tratta dei debiti per i quali è stato accertato l’avvenuto pagamento da parte dell’amministrazione ordinaria o sorti dopo il 31 dicembre 2018; debiti per i quali è ancora pendente un contenzioso; debiti per espropriazione di aree ricomprese nei piani di edilizia economica popolare, debiti che non hanno alcuna caratteristica prevista dall’articolo 194 del testo unico degli enti locali e infine dei debiti non suffragati dalle attestazioni dell’amministrazione ordinaria e da idonea documentazione.
L’attivazione delle entrate proprie è ciò che dovrebbe permettere di coprire finanziariamente la massa debitoria del Comune. “L’organismo straordinario di liquidazione – riporta ancora la relazione – ha provveduto, per il tramite delle direzioni competenti, che venissero approvati i ruoli e le liste di carico delle imposte delle tasse. Con riferimento gli esercizi di competenza, in particolare, ha monitorato gli uffici sui controlli e sulle attività di accertamento e di riscossione coattiva da porre in essere al fine di scongiurare eventuali prescrizioni e decadenze”.
Un lavoro che ha prodotto la determinazione della massa attiva che vede, tra le altre voci, 578.372.594 euro di residui attivi e 5.880.600 euro provenienti da alienazione di immobili.
“Sul conto speciale aperto presso l’Istituto Tesoriere sono confluite tutte le somme incassate dal giorno successivo alla data di dichiarazione di dissesto, a valere sulla gestione dei residui attivi, nonché da alienazioni patrimoniali ed interessi attivi”. La liquidità dell’ente ammonta a 83.264.243 euro, di cui ben 42.153.253 euro provenienti da riscossione residui attivi e recupero fasce di evasione.
A questo punto, l’Organismo di liquidazione, dopo l’accertamento definitivo della massa passiva e dei mezzi finanziari disponibili a farvi fronte, dovrà procedere con gli accantonamenti nelle percentuale di legge per i debiti non trattati. Solo dopo aver effettuato questi accantonamenti, dovrà provvedere alla redazione di un piano di estinzione della massa passiva. Infine, sarà tenuto ad approvare un rendiconto di liquidazione entro 60 giorni dall’ultimazione delle operazioni di pagamento.
“Il collegio dei revisori dei conti – conclude la relazione – riscontrerà e verificherà la rispondenza tra il piano di estinzione e l’effettiva liquidazione”.