Catania

Enrico Trantino: “Un nuovo patto sociale con Catania”

CATANIA – Il dialogo con la città, tutta, la presenza costante dell’amministrazione e dello Stato per le strade e nei quartieri, un impegno per il decoro di Catania e per la sicurezza, con un occhio sempre alla coesione sociale. Si muoverà su questi binari il neo sindaco di Catania, Enrico Trantino. Lo ha affermato lui stesso, ieri mattina, in occasione della prima conferenza stampa. Un discorso ai giornalisti ma, soprattutto, alla pancia della città.

Trantino, dopo aver ringraziato chi ha dato fiducia, si è dunque soffermato sulla sua visione della città e su quanto metterà in moto per Catania: “Mi piacerebbe che questa amministrazione sia caratterizzata da un forte senso di complicità con chi è rimasto indietro” ha detto, dichiarando la volontà di “agire con senso di equilibrio oltre che con la dovuta moderazione. Sono certo che porremo le basi per ridurre il divario”. Un obiettivo che non può prescindere dal dialogo e dal superamento del senso di insicurezza che campeggia per le strade di periferie e centro.
“Sto affrontando questo inizio con moderazione perché ci vuole tanto senso di responsabilità e io mi offro alla città perché vi sia un continuo confronto e un nuovo patto sociale – ha continuato. La città non deve trovare nell’amministrazione un’antagonista”

Obiettivi che devono passare dal confronto con le parti sociali e con i cittadini, dai fondi del Pnrr, dal recupero della zona industriale, dal decoro. “Il prodotto interno lordo catanese, nel momento in cui si realizzeranno tutti gli investimenti avviati e da avviare, andrà ad aumentare – ha sottolineato. Ci saranno più posti di lavoro e l’amministrazione dovrà curarsi di offrire una zona industriale ancora più attrattiva, andando a risolvere alcune criticità e a quel punto veramente Catania potrà avere quel balzo in avanti che tutti quanti ci attendiamo”.

Prudente e moderato, in questa prima uscita da primo cittadino, rispondendo alle domande dei cronisti, si è soffermato su alcune delle priorità. Oltre alla vigilanza sui cantieri del Pnrr, il dialogo serrato con il governo nazionale per risolvere alcune criticità finanziarie, a cominciare dalla possibilità di assumere nuovo personale, passaggio fondamentale per evitare un nuovo dissesto.

“Siamo in una condizione sempre critica, non siamo usciti ancora da quell’allarme rosso che è stato lanciato – ha sottolineato -. Siamo con il bilancio stabilmente riequilibrato: se verranno confermati i risultati finanziari che stiamo consolidando dovremmo poter uscire dal dissesto. Ma sono cauto in questo. La nostra fortuna è il dialogo con il governo centrale: ci verrà incontro sicuramente”.

Co-progettaulità e co-programmazione le parole chiave dell’amministrazione targata Enrico Trantino, cui spetterà il compito di comporre una squadra di governo che riesca ad accompagnarlo nell’intento non semplice. Una squadra di cui però ancora non si vedono i contorni. “Non ci siamo riuniti – ha detto riferendosi agli alleati -. È naturale che in democrazia prevalga la logica della rappresentanza dei singoli schieramenti. In base ai risultati definitivi si faranno le scelte consequenziali”.

E ancora, dal punto di vista della pulizia il nuovo sindaco ha parlato di rivedere il contratto con le aziende che hanno vinto l’appalto, cercando di risolvere le criticità emerse. Sul fronte della mobilità, insistere sulle linee veloci, come il Brt dei viali, puntando sul dialogo con residenti e commercianti, quest’ultimi particolarmente restii, e sulle piste ciclabili. E di sicurezza, evidenziando che la richiesta, di cui ha parlato in campagna elettorale, di chiedere all’esercito di presidiare le aree più calde vuole essere un deterrente. E chiedendo agli operatori della comunicazione e dell’informazione di non insistere solo sugli aspetti negativi della città.

Caserta fermo al 24,7%. Débacle per i progressisti

Un plebiscito per Enrico Trantino. È questo il risultato più evidente che salta fuori dalle urne di Catania, dove il 66,11% dei cittadini – quando sono tutte le 336 sezioni – ha votato per il candidato di centro-destra (oltre 85 mila i voti espressi). A seguire, con un distacco di oltre 40 punti percentuali, il candidato del fronte progressista, il professore Maurizio Caserta, che ottiene appena il 24,73% dei suffragi (circa 32 mila in valore assoluto). Una débâcle che vede solo due partiti della coalizione, il Pd con l’8,55% e il M5S con il 5,7%, superare lo sbarramento del 5% necessario per entrare in Consiglio comunale. Non entra, per esempio, nel Senato cittadino nemmeno la lista lanciata dal quattro volte sindaco Enzo Bianco che seppur non candidabile aveva presentata il simbolo ‘Con Bianco per Catania’ che si è fermato al 2,56%.

Tra gli outsider, il terzo posto è di Gabriele Savoca, giovane avvocato lanciato da De Luca “last minute” che è riuscito ad ottenere il 4% (poco più di 5.000 voti). Intorno al 2% Lanfranco Zappalà e Giuseppe Lipera, mentre Giuseppe Giuffrida e Vincenzo Drago si fermano sotto l’1%.