CATANIA – “Non è di competenza nostra, ma la attenzioneremo e vedremo il da farsi”. Anastasio Carrà, sindaco di Motta Sant’Anastasia, Comune enclave della prima ora della Lega di Matteo Salvini, la questione sulle microdiscariche abusive della Ss121 la chiuderebbe così. Ma dopo due settimane da quella dichiarazione, piatti e buste di plastica sono ancora lì, in mezzo alle sterpaglie, in un tratto della statale che collega Misterbianco a Paternò.
Un mare di rifiuti e un odore nauseabondo accolgono chi, ogni giorno, imbocca lo svincolo per Camporotondo etneo e utilizza il torna indietro per reimmettersi in carreggiata in direzione Misterbianco. Il tutto a un chilometro di distanza dalla discarica Valanghe d’Inverno da più di un mese sotto l’occhio del ciclone. Avvicinandosi al cavalcavia e oltrepassando il cartello promozionale del residence per anziani Giovanni Paolo II, ci si imbatte in un cumulo di immondizia che arricchisce e colora il verde spento dell’erba bruciata dal sole. “Purtroppo – spiega Carrà – la colpa è degli incivili e possiamo combattere il fenomeno solo con le telecamere”.
Sì, perché secondo il primo cittadino mottese quel tratto stradale non sarebbe di competenza del Comune di Motta. “E – aggiunge – dovrebbe essere della Provincia ma capirlo, al momento, è complicato”. Il sindaco si riferisce alle difficoltà che scaturiscono dal piano di riordino degli Enti di area vasta, una riforma monca che dà adito alle Amministrazioni di attaccarsi all’incompetenza territoriale. Insomma, quel tratto stradale è “una zona franca – sottolinea Carrà -, ma ci farò ugualmente una passeggiata”.
Ma Motta Sant’Anastasia non è l’unico territorio della provincia etnea ad affogare tra i rifiuti. Anche il comune di Catania è invaso dalle microdiscariche abusive. Tra i quartieri più degradati c’è San Giovanni Galermo. Attraversando le vie della IV circoscrizione (Cibali-San Nullo-San Giovanni Galermo), da viale Tirreno a via Ustica – zona adiacente alla piazza di spaccio che recentemente ha portato agli arresti di diversi esponenti del clan Santapaola-Ercolano – possono ammirarsi rifiuti di tutti i generi: dai comuni sacchetti dell’immondizia fino ad elettrodomestici di vario genere, materiale da pittura e sedie. Tutti ammucchiati e immersi nelle sterpaglie. Qui, a colorare il ciglio della strada, non è l’ammasso di rifiuti ma il nero degli incendi appiccati.
I residenti, tra l’immondizia e il dilagare dei topi, lamentano da mesi la drastica situazione in cui si trovano le vie cittadine. “Numerosissime – spiega il consigliere della IV Circoscrizione Mirko Giacone – le segnalazioni da parte dei cittadini”. Anche per quanto riguarda l’incremento di topi tra le vie del quartiere. “Sebbene la derattizzazione – spiega – sia stata effettuata più volte anche dall’Amministrazione centrale, il problema persiste ancora”. Complice, secondo Giacone, anche l’inerzia di chi deve provvedere alla raccolta dei rifiuti. “Abbiamo sollecitato più volte chi di dovere – sostiene – ma le ditte continuano con lo scaricabarile”. Sul capitolo incendi, invece, Giacone scansa ulteriori domande e risponde con un laconico “non so nulla”.
Un quartiere in cui “il contesto civile è imbarazzante”. A sottolinearlo è il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, interpellato dalla nostra testata in occasione dell’inaugurazione dell’evento ‘Tedx – idee che riscrivono percorsi’. “Abbiamo provveduto con tanti interventi – spiega il primo cittadino – ma qualche ora dopo l’attuazione, gli stessi si rivelano inutili a causa dell’inciviltà di molti trasgressori”. Sebbene le microdiscariche continuino a moltiplicarsi, l’inquilino di Palazzo degli elefanti si dice sicuro sul dialogo tra Comune e IV municipalità. “Il presidente Erio Buceti – continua – controlla il territorio grazie alle segnalazioni dei propri cittadini e noi facciamo lo stesso cercando di avere tempistiche limitate”.
Ma non basta. Per questo l’Amministrazione intende installare più di 230 telecamere ai fini di un completo monitoraggio. “Abbiamo vinto un bando – spiega Pogliese – di importo complessivo pari a un milione e duecentomilaeuro e in sinergia con le forze dell’ordine abbiamo individuato le zone per l’installazione”. “E – prosegue – puniremo chi merita di essere punito”.
Al momento però i dati sulla raccolta differenziata non sono incoraggianti, complice secondo il sindaco, anche il dato ereditato dalla precedente amministrazione. “La percentuale di raccolta è in aumento rispetto a quello che abbiamo ereditato – puntualizza Pogliese -, siamo sopra il 12 per cento”. Una percentuale ancora molto bassa “ma gli esperti ci insegnano che con il sistema avviato da chi ci ha preceduto, oltre un certo livello non è possibile arrivare: solo il porta a porta permette un salto di qualità”.