“Questa città deve finalmente avere un sindaco che abbia un profilo morale molto elevato. Catania è davvero in ginocchio e lo abbiamo detto più volte. Ci vuole, quindi, un primo cittadino all’altezza delle sfide”. Lo dice il segretario generale della Cgil Catania, Carmelo De Caudo che, appena rientrato dal congresso nazionale del sindacato, ha intenzione già nei prossimi giorni di approfondire e perfezionare con i suoi collaboratori una nuova agenda di priorità da presentare ai prossimi candidati alla poltrona più alta di Palazzo degli Elefanti. “I temi da affrontare – spiega – sono tantissimi per questa città, ma tra le precedenze noi chiediamo che chi verrà a guidare il palazzo di città dovrà guardare anche con molta attenzione ai temi sociali e avere la capacità di concertare dal basso l’agenda di Catania”.
Il campo progressista ha già fatto in passato tavoli tematici sulle emergenze di Catania.
“Abbiamo trattato i temi che secondo noi devono avere priorità nell’agenda amministrativa. E abbiamo dato il nostro contributo. è chiaro che adesso il nuovo sindaco non deve guardare ai classici interessi politici che sino ad oggi hanno contribuito allo scempio di questa città, ma spogliarsi di questa dipendenza e avere a cuore il bene di questa città”.
Secondo la Cgil quali sono le priorità che hanno la massima emergenza per risollevare Catania?
“Sono sempre le solite. Innanzitutto il lavoro, la creazione di nuova occupazione. Noi chiediamo da tempo che la zona industriale diventi un’opportunità di sviluppo per la città e per la provincia. Anche in riferimento alle Zes e visti gli investimenti che il Pnrr prevede per alcune aree e alcune aziende di grande livello che operano sul nostro territorio, la nuova amministrazione deve essere all’altezza e concertare una ripresa. è chiaro quindi che la nuova amministrazione dovrà mostrare la massima attenzione per quell’area produttiva, cosa che finora non c’è stata. Basti pensare all’ultima alluvione e ai disastri che ha provocato. Come secondo punto, noi della Cgil mettiamo le politiche sociali con la grave emergenza povertà. A Catania ormai c’è una percentuale di indigenza che è la più alta d’Italia. Guardare attentamente e con incisività alle politiche del welfare significa avere un’ottica diversa di quella che è stata finora adottata, con i vistosi tagli alle politiche sociali sulla famiglia, sulle scuole, sui minori, sui disabili. è inoltre inaccettabile che gli asili nido comunali ogni anno partano a dicembre anziché a settembre”.
C’è anche il tema delle periferie…
“Noi guardiamo alle periferie che potranno cambiare molto con Pnrr. Ci vogliono più centri di aggregazione, polmoni verdi curati. Purtroppo i vari quartieri periferici della città stanno pagando il prezzo maggiore di una politica locale che non ha rivolto lo sguardo a questi agglomerati con le dovute attenzioni. Sulle periferie bisogna investire non solo col Pnrr, ma anche con politiche mirate all’aumento della sicurezza. Catania è una città lasciata all’abbandono. Ma non soltanto nelle periferie, ma anche nel centro storico. Basta un nulla per assistere a risse e anche ad episodi gravi nel cuore della città”.
E l’agenda delle priorità non finisce mica qui…
“Guardi sono tantissime le emergenze. C’è anche il problema legato all’edilizia scolastica, con la messa in sicurezza antisismica degli edifici. C’è l’aspetto che riguarda la sanità. Il Pnrr ha messo in campo le risorse per aprire gli ospedali di prossimità. La nostra preoccupazione è che per questi nuovi plessi sanitari alla fine non ci sia il personale necessario. Non vorremmo, quindi, che alla fine questi nuovi edifici finiscano nelle mani della sanità privata… Per questo e per tanti altri argomenti ci auguriamo che il sindaco che verrà cominci da subito a concertare con le parti sociali”.
La Cgil appartiene a un campo progressista ben individuato. Cosa ne pensate dei nominativi che circolano oggi in città come possibili candidati?
“Da alcuni giorni si fa in quell’ambiente il nome di un professore universitario di alta levatura che ci auguriamo possa essere il vero esponente da mettere al centro della sfida. Serve un nuovo nome che sia davvero capace di risollevare la città”.