Un nuovo spazio di accoglienza per le vittime di violenza. Un luogo di conforto e assistenza, curato dai padri Vincenziani, a disposizione di tutte quelle donne – e sono in aumento – che decidono di denunciare o abbandonare situazioni di sopruso ritrovandosi spesso sole e vulnerabili. È per loro la Casa Femminile “Lumière”, inaugurata ieri pomeriggio a Catania al piano inferiore della Locanda del samaritano. Un’occasione molto partecipata che ha visto la presenza, oltre che di Padre Mario Sirica, direttore della Locanda del Samaritano e di sua Ecc.za Mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, delle massime autorità civili e militari della città, tra cui il sindaco Trantino.
“Negli ultimi periodi –ha sottolineato Padre Mario Sirica, – la richiesta di aiuto da parte di donne in stato di povertà, vulnerabili ed emarginate è aumentata. Elisa, Laura, Paola, Zatara e Samira sono solo alcuni dei nomi di donne che si sono rivolte a noi. Da qui l’idea di creare uno spazio accogliente per periodi più lunghi e l’avvio della ristrutturazione che ha avuto luogo grazie agli architetti Claudio Torrisi, Erica Drago ed Erika Zappalà dello studio Modus Lab e al visual Davide Sorge”. A finanziare i lavori la Fondazione Azimut.
La giornata non è casuale, come ha evidenziato la Prefetta di Catania, Maria Carmela Librizzi. “Il senso di questa giornata è proprio questo – ha detto: quello di chi si mette al servizio per le donne e fa qualcosa per loro. Per contrastare un fenomeno che ha bisogno di una rete di assistenza e di accoglienza – ha proseguito. La denuncia è un elemento fondamentale, ci vuole poi lo scatto e avere il coraggio di andare via, serve supporto e assistenza: questa casa assolve a questo compito fondamentale. Questo posto – ha detto ancora – è il modo migliore per onorare e rispettare quelle donne che non ci sono più ma che forse, se avessero avuto un posto come questo, sarebbero ancora tra noi”.
Un aspetto, questo, su cui ha messo l’accento anche il questore di Catania, Giuseppe Bellassai. “Le forze dell’ordine lavorano quotidianamente per cercare di fare risposte a un fenomeno tragico, che a Catania ha delle proporzioni significative – ha affermato il questore, sottolineando come il lavoro svolto dalle forze dell’ordine sia “mosso da passione e dalla consapevolezza che molte donne vedono in noi un punto di riferimento fondamentale. Oggi abbiamo inaugurato una stanza rosa in Questura – ha poi ricordato – proprio per aiutare le donne a trovare un ambiente idoneo”.
Prima del taglio del nastro e della benedizione, ha preso la parola l’arcivescovo Renna. “ La provvidenza passa dalle persone che hanno consacrato le loro vite agli altri – ha affermato, ringraziando il mondo del volontariato e chi si occupa quotidianamente degli altri. Catania ha da poco una nuova venerabile, Anna Cantalupo, figlia della carità. Fino a quando avremo religiosi e persone che fanno del volontariato la propria vita – ha concluso – potremo essere ambiziosi sempre”.
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