Continua l’accoglienza dei rifugiati ucraini nei diversi locali messi a disposizione dalla città di Catania. Una di queste è la Locanda del Samaritano che da diversi anni accoglie nei propri locali le persone in difficoltà. In esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, Padre Mario Sirica, missionario vincenziano, ci ha accolto in locanda ed ha raccontato la situazione attuale.
Qual è la situazione attuale in locanda?
“La nostra è una casa d’accoglienza per senza dimora. Accogliamo fratelli e sorelle italiani e stranieri che per varie vicissitudini hanno perso il contatto con la propria famiglia o la propria abitazione. All’interno di questa struttura, essendoci liberi i posti letto del dormitorio femminile, abbiamo deciso di accogliere i profughi ucraini. Abbiamo ospitato in locanda 20 donne. Attualmente abbiamo una mamma con un bambino e una donna sola. In un altro appartamento, invece, abbiamo una donna con due bambini ed un’altra mamma con tre figli. In totale, in questo momento, stiamo ospitando sei bambini e quattro donne.”
Quali sono le loro storie?
“Una delle donne che ospitiamo in locanda lavorava in banca ed è andata via nei primi giorni della guerra. Lei conosce bene l’italiano essendo già stata in Italia per vacanza. Le altre donne, che invece sono arrivate successivamente, erano persone già segnate dalla guerra e che hanno subito i bombardamenti. A tutte accomuna il pensiero di tristezza, di andare via dal fronte e dei genitori anziani lasciati a casa. Alcune sono venute in aereo, altre con autobus ed altre ancora accompagnate in auto, in base al ceto sociale a cui appartengono ed alle proprie possibilità economiche.”
Qual è la cosa prima cosa che vi chiedono al momento dell’arrivo?
“La prima cosa che chiedono è quella di poter dormire su un letto. Queste persone realizzano dei veri e propri viaggi della speranza di cinque giorni in autobus e quindi arrivano molto stanchi, chiedendo subito di poter riposare. Per chi rimane abbiamo già attivato una serie di iniziative come l’iscrizione a scuola e la ricerca di un pediatra. Si è creato una vera e propria macchina organizzativa condita da attività ludiche di volontariato.”
In futuro, sono previsti altri arrivi di rifugiati ucraini?
“Durante questi giorni sono pervenute altre richieste per diverse accoglienze che però non sono state possibili effettuare avendo già tutti i posti esauriti. A breve, dovremmo riuscire ad attivare un secondo appartamento che è stato promesso e questo permetterà di accogliere nuovi rifugiati ucraini. A Pasqua abbiamo ricevuto la visita del vescovo di Catania, Luigi Renna. E’ stato un momento di gioia e di condivisione con il vescovo che ha donato ai bambini le uova di cioccolato. Sono sicuro che questa sia stata solo la prima di tante occasioni di condivisione.”
Com’è possibile aiutare la locanda?
“Abbiamo quattro strutture, per un totale di 75 posti letto che vivono esclusivamente di provvidenza. Non abbiamo, infatti, alcun tipo di convenzione e siamo sovvenzionati dalla diocesi e dalle offerte private. Vi sono diverse possibilità per aiutarci come il 5×1000 e le donazioni attraverso il nostro codice Inan. Vi è, inoltre, la possibilità di realizzare del volontariato in sede. Per quest’ultima, basterà semplicemente contattare la locanda, fissando un colloquio.”
Antonio Licitra