Catania

Associazioni in rivolta :“Il permesso di costruire il supermercato in via Palazzotto è illegittimo”

CATANIA – Da mesi, non mancano di portare l’attenzione sull’argomento a ogni occasione. Stavolta, hanno deciso di comunicare anche alla stampa le perplessità relative alle autorizzazioni date dall’amministrazione per la realizzazione di un supermercato – l’ennesimo in città – in via Palazzotto, nei pressi del Tondo Gioeni. La settimana scorsa, alcune associazioni – Argo Catania, CittàInsieme, VolereLaLuna, Sunia, Associazione Luca Coscioni, Comitato Antico Corso, WWF Sicilia Nord Orientale, Antimafia e Legalità, Osservatorio Urbano e Laboratorio Politico, Arci, Siciliani giovani, Lhive, Officina Democratica, Fillea Cgil, Cobas, Sinistra italiana, Avs, Rifondazione Comunista – insieme ai consiglieri comunali Graziano Bonaccorsi (M5S) e Maurizio Caserta (Pd), hanno convocato i giornalisti per sottolineare alcune questioni.

Un lungo elenco di associazioni contro il supermercato di via Palazzotto

Una conferenza non solo per ribadire quanto ormai noto, evidenziato anche in più occasioni da Confcommercio Catania, sulle posizioni in relazione alla destinazione iniziale dell’area – per la quale nel piano regolatore vigente, quello Piccinato, era prevista zona L, di interesse generale – e sulle interpretazioni da parte degli uffici dell’Urbanistica di una sentenza del Cga nella quale si chiedeva all’amministrazione di ridestare l’area. Ma soprattutto, per riaccendere i riflettori su quanto esposto in aula dai consiglieri Bonaccorsi e Caserta, in ordine ai permessi di costruire e alle tavole del Prg “sparite” dal sito web del Comune.

Argo Catania: “Il permesso di costruire è illegittimo”

“Il rilascio del permesso di costruire un supermercato Lidl in via Palazzotto, in una zona già abbondantemente servita e in un’area destinata dal Piano Regolatore a servizi di interesse generale e in particolare ad una scuola, è stato denunciato da Argo Catania come illegittimo” – si legge nel comunicato. Dove si parla di “alcuni gravi passi falsi compiuti dagli uffici comunali. In particolare – si legge ancora – dopo aver negato l’esistenza di una legenda che spiegava il simbolo SM, prova della destinazione dell’area a scuola media, gli Uffici hanno rimosso il suddetto documento, e le altre tavole grafiche allegate al Piano Regolatore Generale, dal sito del Comune e hanno completamento stravolto il senso di una sentenza del CGA che negava la possibilità di destinare l’area ad una struttura commerciale”.

“Inquietanti comportamenti” negli uffici comunali

La leggenda sarebbe riapparsa sul sito del Comune “in seguito alle pressioni di associazioni e partiti”, ma mancherebbero altre tavole ed elaborati “che sono parte integrante del decreto di approvazione definitiva, regionale, del Prg” – sostengono. Evidenziando le anomalie nella pubblicazione dei documenti e definendo “inquietanti comportamenti” quelli degli uffici.

Da cui sono oltre tutto partiti due permessi di costruire differenti, uno dato dall’Urbanistica e un altro, a un mese di distanza, dalle Attività produttive. “Abbiamo denunciato tante anomalie e potenziali violazioni di legge della direzione urbanistica di Catania – afferma Graziano Bonaccorsi. Nonostante le promesse di pianificazione sostenibile, continuiamo a vedere un’espansione che mette in pericolo il tessuto urbano e la vivibilità dei nostri quartieri. Catania merita una gestione più attenta e rispettosa delle sue risorse, non l’ennesima concessione a interessi privati a scapito del bene comune”.

Ed è proprio nella nuova pianificazione urbanistica, per la quale è stato avviato il processo con l’approvazione dell’atto di indirizzo del Pug da parte della Giunta, che dovrebbero arrivare i chiarimenti. Almeno alcuni, come ha sostenuto lo stesso sindaco in occasione della relazione sul primo anno al Consiglio comunale. “Darà risposta sui supermercati – aveva dichiarato il sindaco – anche sulle zone L”. Chiedere parere agli organi preposti è invece la posizione del presidente della commissione consiliare Urbanistica, Ero Buceti. “Ho suggerito di porre un quesito diretto sia al Collegio di difesa, rappresentato da nomi di illustri professionisti, che all’avvocatura, e di richiedere anche al Cga un’interpretazione della sentenza”. I pareri sarebbero stati richiesti, ma le risposte pare non siano arrivate.