CATANIA – Un’opera che promette di cambiare il rapporto tra mare e città, almeno nella parte meridionale di Catania. Una infrastruttura voluta da tanti che, però, come spesso accade in terra etnea, ha scatenato accese polemiche. Stiamo parlando della pista ciclopedonale rialzata in corso di realizzazione nelle vie Tempio e Colombo. “Troppo cemento”, “carreggiate ristrette”, sono solo alcune delle critiche che l’opera ha ricevuto sin dall’inizio.
In particolare, nella pagina Facebook Lungomare Liberato, in tanti ricordano come la richiesta della città fosse quella di far passare le bici all’interno del porto, proprio per evitare restringimenti della via Tempio, consentendo tra l’altro, la sicurezza dei ciclisti. Una possibilità, però, esclusa dallo stesso presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina che, rispondendo al QdS, ha evidenziato che “non è possibile fare entrare una pista ciclabile nel porto di Catania che, di fronte alla via Tempio, è chiuso per normativa nazionale che impone che nei porti dove ci sono attività commerciali, gli accessi vadano vincolati e limitati, per la sicurezza antiterrorismo – ha detto Di Sarcina -. Ma anche per la sicurezza della gente è impensabile fare passare tranquillamente le biciclette dove passano tir, ci sono movimentazioni, ecc. Ci deve essere distinzione tra le aree usate dalle persone e quelle dove si lavora – ha evidenziato – per rispetto degli uni e degli altri”.
All’amministrazione comunale, dunque, non restava che realizzarla lungo la carreggiata. L’alternativa sarebbe stata non realizzare affatto una pista ciclabile che colleghi il centro con la Plaia. “Ma – afferma l’assessore alle Manutenzioni del Comune di Catania, Giovanni Petralia – vi era la precisa volontà dell’amministratore, in particolare del vicesindaco e assessore alla Mobilità, Paolo La Greca, di creare il collegamento ciclabile con la Plaia”. Non solo: la messa in sicurezza della via Tempio era necessaria, sia per i ciclisti che per i pedoni.
“Alle volte sembra veramente che il catanese vorrebbe che non si facesse nulla – continua Petralia -. Quando partono i progetti, spesso arrivano le critiche a prescindere. E invece, come ha detto il nostro sindaco Enrico Trantino, a volte basta resistere un po’ per vedere ottimi risultati, proprio come accaduto con la riqualificazione della Circonvallazione”.
Il delegato della Giunta comunale evidenzia le condizioni dell’arteria prima dell’intervento: “la via Colombo era una strada di cui tutti si lamentavano proprio per l’assenza delle condizioni di sicurezza per i pedoni e per i ciclisti – prosegue. Per non parlare dei turisti che, una volta arrivati al Faro dalla Plaia, ad esempio, non sapevano più come raggiungere il centro storico. Oltretutto – sottolinea – in quella strada c’era già uno spartitraffico in cemento limitato da guard rail in condizioni davvero pietose. È vero che adesso lo spartitraffico è più ampio, ma ospiterà una pista ciclabile e una pedonale che consentita di andare dal centro alla Plaia a piedi o in bici”.
Insomma, le critiche e le polemiche non fermano l’amministrazione e, l’assessore ne è convinto, la città apprezzerà. “L’opera sarà apprezzata – ribadisce il rappresentante della Giunta. Oltre tutto, l’intervento non riguarda solo la pista ciclabile. “Si è proceduto alla qualificazione di tutti i marciapiedi laterali e al rifacimento di tutto il manto stradale, prima caratterizzato da veri e propri crateri – dice. Un dato importante da non sottovalutare”.
Verranno installati anche bande sonore e rallentatori ottici per migliorare la sicurezza stradale, garantita la riorganizzazione degli spazi pedonabili con la messa in opera di percorsi guidati per non vedenti e ipovedenti, sostituite le barriere di sicurezza esistenti in larga parte divelte. Quanto alle dimensioni della carreggiata, questa sì sarà più piccola, ma saranno assicurate le due corsie di marcia. “Grazie al lavoro certosino dei tecnici – afferma ancora Petralia – siamo riusciti a mantenere due corsie per carreggiata”. I fondi per la realizzazione dell’infrastruttura, circa 3 milioni di euro, vengono dal Patto per Catania; la consegna è prevista per maggio.