CATANIA – “Vedremo se, nel mese di gennaio, riusciremo a fare passi avanti per il pronto soccorso dell’ospedale San Marco”. Si sbilancia il direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco”, Gaetano Sirna, intervenendo mercoledì mattina, in occasione della manifestazione organizzata dalla rete delle associazioni Piattaforma per Librino, insieme alla commissione degli “ambasciatori del sorriso Gogol” per rendere omaggio al personale sanitario del nosocomio realizzato proprio all’interno del quartiere periferico.
La richiesta di un presidio di emergenza nel nuovissimo ospedale resta pressante da parte della società civile. Che mercoledì, ha deciso di ringraziare pubblicamente il personale sanitario in forza al San Marco, consegnando dolci e leccornie preparate dalle famiglie del quartiere. Un evento realizzato con la collaborazione del direttore generale, Gaetano Sirna, del direttore del P.O. San Marco, Anna Rita Mattaliano e del direttore sanitario, Antonio Lazzara, e fortemente voluto dalle associazioni che animano Librino, luogo troppo spesso raccontato per gli aspetti negativi – tanti – ma capace anche di gesti dal grande impatto. Come ha sottolineato una delle organizzatrici, la responsabile della Piattaforma, Sara Fagone.
“Librino è anche tutto questo – spiega Fagone: è solidarietà e collaborazione. Abbiamo organizzato questo evento per dire grazie – aggiunge – e per fare arrivare l’abbraccio dell’intero quartiere a chi lavora senza sosta per garantire la salute di tutti. Aspettiamo ancora il pronto soccorso, per il quale continueremo a batterci ma, in questo momento, volevamo fare sentire la nostra gratitudine a chi lotta in prima linea contro il Covid”.
Un segno di vicinanza e di solidarietà del quartiere “molto spesso discriminato, ma che invece vuole emergere dagli stereotipi che la avvolgono” – sottolinea ancora Fagone. Un gesto simbolico ma anche pratico: la commissione degli Ambasciatori del Sorriso “Gogol”, rappresentata a Catania da Salvo Mirabella, ha deciso infatti di nominare proprio gli operatori sanitari, medici, infermieri, o.s.s., “ambasciatori del sorriso”.
“Gogol è un progetto reso grande dalla sua semplicità – spiega Salvo Mirabella, rappresentante della commissione: è il simbolo di chi ce l’ha fatta, è carico di valori umani, di emozioni e di entusiasmo. Mette in evidenza i valori della vita e ricorda a tutti che la vita offre tante opportunità, e serve l’atteggiamento giusto, appunto il Sorriso, per poterle cogliere”. Soddisfatti i vertici dell’ospedale che hanno avanzato una richiesta al quartiere. “Adottate questo ospedale”, ha affermato la dottoressa Mattaliano.
“Più collaborazione e meno contrapposizione” – le ha fatto eco Sirna, che ha sottolineato il valore dell’associazionismo come stimolo. “Come detto dalla dottoressa Mattaliano, ci teniamo molto che questo ospedale venga adottato dal quartiere – ha concluso: noi viviamo in un ambiente che deve coccolarci. Noi siamo chiamati a dare un servizio a tutti i cittadini, ma la presenza di questo ospedale nel quartiere ha un significato particolare”.