Catania

Catania, rifiuti, servizio in house “troppo gravoso”

CATANIA – Nei primi sei mesi dell’anno, la raccolta differenziata a Catania si è attestata intorno all’11% e non all’8%, come nei giorni scorsi era stato comunicato dalla Srr dell’Area metropolitana etnea. Un aggiustamento di tiro che comunque non toglie alla Città dell’Elefante il gradino più basso della classifica provinciale. Sul banco degli imputati l’assenza prolungata dell’appalto settennale che, però, sembra ormai in dirittura di arrivo. Come conferma al Quotidiano di Sicilia l’assessore all’Ambiente di Palazzo degli Elefanti, Fabio Cantarella.

“La Srr ci ha consegnato la gara settennale che è allo studio degli uffici – dichiara il componente della Giunta comunale – perché, in questi mesi, qualcosa è cambiato e il Comune dovrà occuparsi della raccolta del porto e di alcune strade statali che sono state trasferite di competenza. Ci stiamo accertando che queste incombenze vengano considerate nel nuovo appalto”.

Tra le ipotesi che continuano a farsi strada c’è quella del servizio in house, ovvero l’appalto a una società il cui socio unico sia il Comune. L’argomento stasera dovrebbe essere discusso dal senato cittadino, chiamato ad affrontare anche la mozione del consigliere Bartolomeo Curia proprio sulla questione. “Oggi ascolteremo il Consiglio – continua Cantarella – ma sarà tutto un discorso tecnico: per un Comune in dissesto, passare al servizio in house è un problema”. L’assessore spiega come bandire un mini appalto di due anni, per consentire la predisposizione del servizio in house, provocherebbe costi superiori per l’ente, attualmente in dissesto. “Stiamo riflettendo con il vicesindaco, che ha anche le deleghe alle partecipate e al bilancio – spiega -: ma un appalto ridotto, per esempio a due anni, graverebbe molto di più sulle casse del Palazzo”.

Si prosegue dunque con la gara settennale. “Entro il mese la trasmetteremo all’Urega e sarà bandita nel giro di poco tempo”, continua Cantarella, che ribadisce come, con il nuovo servizio, la raccolta porta a porta sarà estesa a tutto il territorio comunale. “Il sistema si conferma come il migliore – conclude – ma diventa veramente vantaggioso se realizzato in tutta la città”.

Città che, lo ribadiamo, ha la più alta produzione di rifiuti pro capite e resta quella, in provincia, con la minore percentuale di raccolta differenziata. La precedono in classifica il Comune di Pedara che, nel primo semestre 2020, ha raggiunto il 19,6% e Tremestieri Etneo che arriva al 23,85%. Numeri ben lontani dal primo Comune in classifica, Aci Bonaccorsi, che ha raggiunto il 74,35% di rifiuti differenziati, seguito da Acicastello che si attesta al 70,22% e ad a Belpasso che raggiunge il 68,77%.

Una situazione inversamente proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti che vede Catania in testa con 650,08 kg pro capite seguita da Sant’Agata li Battiati con 498,77 kg; il più virtuoso tra i Comuni è Santa Maria di Licodia i cui cittadini raggiungono 266,61 kg di produzione di rifiuti.