Cosa sta facendo la Sicilia per i rifugiati provenienti dall’Ucraina? Tantissimo, è la risposta. E la conferma arriva dal racconto di Stefano Principato, presidente di Croce Rossa Catania, che in una intervista esclusiva per il QdS, ha spiegato quelle che sono l’attività che l’organizzazione sta mettendo in campo in questo periodo a favore della popolazione ucraina.
“A Catania, così come nel resto del mondo, cerchiamo di dare risposte qualificate a quest’importante emergenza. In tal senso, ci siamo mossi con il coordinamento della prefettura di Catania, in supporto al comune di Catania, realizzando dei desk di accoglienza all’aeroporto Fontanarossa.
Laddove ci siano persone che necessitano un’accoglienza, in qualunque ora del giorno e della notte, il personale di Croce Rossa interviene per assistere queste persone in tutta l’attività sanitaria che il protocollo richiede, come l’effettuazione dei tamponi e, laddove necessita, anche la somministrazione dei vaccini per chi ancora non è in possesso.
Una volta realizzato tutto ciò, accompagniamo i rifugiati in strutture d’accoglienza indicate dal Comune di Catania. E’ dunque un attività piuttosto importante e complessa che ci pone in maniera diretta con queste persone che arrivano molto provate emotivamente.”
“Ci chiedono spesso di vedere il mare e di realizzare alcune attività sul territorio. Spesso, chi arriva qui, sono donne con bambini al seguito. Diverse volte, notiamo, che il minore che si chiude dietro un tablet o ad uno smartphone. Abbiamo pensato, dunque, di integrare queste persone in alcune attività come quelle che si svolgono nell’oratorio dei Salesiani di Via Teatro Greco, dove vi si trovano già altri bambini che svolgono attività istituzionali. Tutto questo, aiuta sia le mamme che i bambini ad integrarsi, dando loro anche un supporto psicologico.”
“Il movimento internazionale di Croce Rossa è dal primo momento sul territorio grazie anche alla collaborazione con Croce Rossa Ucraina. Abbiamo fatto alcuni interventi importanti per poter trasportare le persone fragili sia in Italia che in altri paesi. Continua anche la nostra raccolta fondi che è la possibilità più concreta per restare vicino a queste persone ed alle loro esigenze. Non essendoci canali umanitari sicuri, la logistica è di fondamentale importanza. Abbiamo già fatto diverse attività importanti di raccolta fondi come quella al Teatro Massimo Bellini, ma è ancora possibile donare.”
“E’ molto semplice. Basta, infatti, collegarsi sul sito. Lì si compila un modulo ed al primo corso utile sul territorio di residenza, arriverà una e-mail. Una volta realizzato il corso di formazione, che dura circa un mese, si effettuerà un esame finale.”
Antonio Licitra