CATANIA – C’era da aspettarselo. Salta la processione per Sant’Agata, la terza festa più importante della cristianità per numero di devoti e che ogni anno attira centinaia di migliaia di persone, cede il passo alla pandemia e alla necessità di contenere in contagi nuovamente in risalita. Uno choc per la città di Agata e per i tantissimi devoti ai quali le istituzioni cittadine chiedono collaborazione; la preoccupazione, infatti, resta quella che qualche testa calda possa immaginare di “forzare” le regole.
Un appello al quale i devoti hanno risposto immediatamente. Almeno quelli che animano la pagina Facebook “Devoti di Sant’Agata”, che colleziona più di 50 mila like. “Quest’anno – si legge – questo portone non si aprirà per uscire il maestoso Fercolo, che porta la nostra amata Agata in giro per la città. Ma noi Devoti Sant’Agata la portiamo nel cuore. Per noi Sant’Agata è tutto l’anno, ogni giorno. Rispettiamo le decisioni prese in questo periodo di pandemia, Sant’Agata pregherà con noi e per noi affinché tutto passi presto. Ma noi mettiamoci il massimo dell’impegno rispettando le regole e mantenendo atteggiamenti consoni al periodo”.
La decisione di adeguare la Festa alle necessità sanitarie, già nell’aria da tempo, è stata comunicata giovedì scorso dall’amministrazione comunale in accordo con l’arcivescovo di Catania Monsignor Salvatore Gristina: “I membri promotori del Comitato per la Festa di Sant’Agata, vista l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia e alla luce delle attuali disposizioni delle competenti autorità e di quelle che a breve si prevedono, comunicano che la Festa della Santa Patrona quest’anno non potrà svolgersi con le modalità consuete. Saranno assicurati esclusivamente alcuni momenti religiosi, il cui calendario verrà presto comunicato”.
Ciò significa che non si svolgeranno alcuni momenti chiave delle celebrazioni che precedono o accompagnano la processione, il che potrebbe rivelarsi vantaggioso per le casse comunali. Una buona percentuale della tassa di soggiorno, infatti, viene infatti investita ogni anno per permettere le celebrazioni agatine: è probabile che, con le limitazioni imposte quest’anno, le case di palazzo degli Elefanti si troveranno un tesoretto che potrà essere speso in iniziative differenti in città o perché no, anche per regalare una diversa “sant’Agata d’agosto” – quando gli effetti della pandemia potrebbero essere ridotti – ai tanti devoti che, pur di vedere Agata, sono disposti ad aspettare.
Melania Tanteri