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Non rassegnandosi alla fine del matrimonio, un 49enne di Misterbianco tentava in ogni modo di incontrare la sua ex, una donna 50enne di Gravina di Catania. Il suo obiettivo era quello di convincere l’ex (madre dei suoi 3 figli) a tornare insieme, dopo che già nel 2018 l’uomo era stato condannato per atti persecutori nei confronti della donna.
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Sembrava aver capito la lezione dopo la condanna degli scorsi anni ma, negli ultimi cinque mesi, l’uomo si è rifatto vivo con prepotenza chiamandola, inviandole numerosi messaggi e seguendo la vittima. Di fatto, era quindi ripartita la persecuzione.
Dopo essere stata salvata nel corso di un tentativo di avvicinamento da parte dell’uomo, la donna – originaria di Gravina di Catania – ha quindi raccontato tutto ai carabinieri. Dalle persecuzioni al rifiuto di essere lasciato, le aggressioni quando lei non apriva la porta all’uomo e i continui inseguimenti.
A questo punto, sulla base dei precedenti reati che gli erano già valsa una condanna anni fa, l’uomo è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Misterbianco.
Arresti domiciliari per Giuseppe Domenico Lombardo e obbligo di dimora per Lucio Lombardo. Questo il risultato dell’udienza monocratica del processo per direttissima che vede imputati i due fratelli per l‘aggressione ai due agenti di Polizia Municipale nella serata di giovedì 10 ottobre in piazza Sebastiano Addamo a Catania.
Nelle scorse ore, due cittadini di origine tunisina sono stati espulsi da Padova e collocati all’interno del centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Catania. I due, erano stati fermati al termine di un inseguimento in auto con la polizia in zona Stanga dopo un tentativo di furto terminato con lo speronamento contro la volante.