Catania

Catania, studentesse e studenti insieme per la parità di genere

CATANIA – Un 8 marzo di consapevolezza. Una giornata simbolica per rappresentare una battaglia – di tutti – da combattere tutti i giorni e che quest’anno ha una valenza ancora più forte nella città etnea, teatro dello stupro della 13enne, violentata alla Villa Bellini. Ieri, nella sala EE del Palazzo della Cultura, si è tenuta la manifestazione finale di Stereotipa, il progetto dell’Unione donne italiane di Catania, nato circa due anni fa per contrastare gli stereotipi uomo-donna nella pubblicità (soprattutto quelli sessisti) e giunto alla settima edizione.

Sei gli istituti scolastici e associazioni della città metropolitana di Catania coinvolti nel concorso dal titolo “Insieme per i Diritti delle Donne e del Pianeta: uno sguardo per capire, condividere, sostenere il cambiamento”, che mette sullo stesso piano parità di genere e tutela dell’ambiente, per via di alcuni importanti punti di contatto. Come spiega una delle promotrici di Stereotipa, la professoressa dell’Istituto G. B. Vaccarini, Pina Arena.

Stereotipa ha un titolo che ha un significato preciso – spiega la docente: i due ambiti, l’attenzione ai diritti delle donne e l’attenzione al benessere della Terra, sono fortemente legati. Entrambi chiamano in gioco l’oppressione, la presunzione del potere e del dominio di chi si ritiene più forte nei confronti di chi è ritenuto più fragile”. Da qui il titolo e il sottotitolo dell’iniziativa “Uno sguardo per capire, condividere, sostenere il cambiamento”.

Gli stereotipi di genere che vanno destrutturati

“Questo è un lavoro che vuole aprire sguardi diversi sul mondo – prosegue la professoressa Arena – che siano capaci di costruire relazioni di parità, ascolto e rispetto. L’iniziativa di oggi è un momento di un percorso permanente che le scuole conducono per guidare studenti, ragazzi e ragazze, alla riflessione sugli stereotipi di genere che vanno destrutturati con un lavoro e un’attenzione costante, e non possono essere concentrati in un mese. L’educazione alla parità chiede un lavoro permanente di rilettura delle nostre storie – aggiunge – delle nostre relazioni e della costruzione del mondo, affinché si venga fuori da un modello patriarcale”.

Canti, poesie, disegni, elaborati nati da letture e confronti: la giornata di ieri ha avuto come protagonisti gli studenti e le studentesse impegnate in prima persona nel cambiamento e premiati per i prodotti elaborati sul tema. Presenti, oltre all’Istituto Vaccarini anche l’Istituto comprensivo De Roberto e l’Istituto De felice – Olivetti di Catania, l’associazione Musicainsieme a Librino, l’Istituto Benedetto Radice di Bronte e il Liceo classico Gulli e Pennisi di Acireale. Un momento importante e collettivo di presa di coscienza, fondamentale per il cambiamento culturale, come sottolinea Adriana Laudani dell’Udi di Catania.

“La giornata di oggi è un momento importante affinché la parità tra uomini e donne si realizzi, ma allo stesso tempo si valorizzino le differenze di genere – afferma Laudani. Abbiamo tanta strada da fare ancora, anche se tanta ne abbiamo fatta”. Un percorso lungo, dunque, che non può prescindere dal contributo di tutti. “Gli uomini devono diventare grandi protagonisti di questa lotta – evidenzia Adriana Laudani: c’è la necessità di un largo cambiamento culturale che senza gli uomini non si può raggiungere. Per questo abbiamo bisogno di giovani uomini liberi e consapevoli di avere un pezzo del destino proprio e delle altre nelle proprie mani”.

Tra i presenti, ieri mattina, anche l’assessora comunale alle Pari opportunità, Viviana Lombardo. “L’8 marzo è una giornata simbolo – dice. Un’occasione per parlare della donna e della condizione della donna per cui la politica può fare tanto: stiamo partendo con i nostri progetti proprio dai giovani, perché riteniamo importante sensibilizzare le nuove generazioni sin da piccole”.

Tanti i progetti avviati dal Comune di Catania

“Abbiamo già messo in piedi, in collaborazione con la Giunta e grazie alla sensibilità del sindaco Enrico Trantino, dei progetti che coinvolgono le scuole, partendo dalla primaria, e poi le secondarie di primo e secondo grado – afferma ancora Lombardo: iniziative per parlare di giovani e attraverso le quali cerchiamo di lottare contro quelle forme di sopruso, bullismo e prevaricazione che poi sono gli atteggiamento che possono sfociare in violenza. Che poi – conclude – è alla base di ogni forma di discriminazione e sottomissione”.