CATANIA – Il supermercato di via Palazzotto richiede “una fase di chiarimento sulla corretta applicazione delle norme regolamentari”. È quanto chiede Confcommercio Catania in una lettera indirizzata al presidente del consiglio comunale, Sebastiano Anastasi, oltre che al sindaco di Catania, Enrico Trantino, ai capigruppo consiliari, ai presidenti delle commissioni permanenti, a firma del presidente Pietro Agen e del responsabile dell’Area legislativa Francesco Sorbello, in relazione all’autorizzazione concessa per l’edificazione di un supermercato in via Palazzotto, vicino il Tondo Gioeni. Nella stessa area dove, precedentemente, l’autorizzazione era stata invece negata.
La questione evidenziata da Confcommercio riguarda la tipologia: la zona individuata, infatti, nel Piano regolatore vigente è indicata con la lettera L. Ed è su questo punto che batte l’associazione, in riferimento a una nota della Direzione urbanistica nella quale si afferma che “in zona L è possibile realizzare attrezzature di interesse generale di iniziativa pubblica e privata, preso atto che i supermercati – a differenza delle medie strutture di vendita, degli ipermercati (da intendersi a nostro avviso grandi strutture di vendita) e degli esercizi commerciali e di vicinato – rappresentano “servizi generali di prima necessità, si ritiene che non ricorrano rilievi di incompatibilità”.
“Non può sfuggire – sostiene Confcommercio – la contraddizione ed inesattezza insita nella formula utilizzata: nella zona L si dà atto che non sono ammesse le medie e grandi strutture di vendita, ma neanche gli esercizi di vicinato (“a differenza delle…”), mentre, per l’Urbanistica, sarebbero ammessi i supermercati. Val la pena ribadire che i supermercati rientrano in una delle tre tipologie di vendita (vicinato, medie o grandi strutture di vendita) che si dichiarano, invece, non ammessi. Incredibile, ma sembrerebbe che l’assessorato urbanistica abbia introdotto nella legislazione vigente una nuova tipologia di vendita”.
Confcommercio ribadisce di dissentire dall’interpretazione della direzione relativamente alla tipologia di strutture ammesse in zona L, evidenziando che “Non si ravvede, pertanto, alcuna compatibilità – conformità tra esercizi al dettaglio e i mercati generali”. Non solo, secondo l’associazione altri sarebbero gli elementi su cui dissentire, a cominciare dalla “sentenza del Cga n°13/2018, emanata per la medesima area, che ci pare essere stata ignorata dalle direzioni ed uffici che hanno già rilasciato nulla osta per la realizzazione di edificio destinato a struttura di vendita al dettaglio, di qualsivoglia tipologia e genere – sostengono Agen e Sorbello -. Secondo cui, il Cga, afferma: che sull’area in questione vige un vincolo di natura espropriativa anziché conformativa; che il vincolo è decaduto; che l’area è da classificarsi quale ‘zona bianca’, che la classificazione in zona bianca, in virtù della accertata decadenza del vincolo, impedisce il rilascio di concessione edilizia; e che resta l’obbligo per il Comune di rideterminarsi in ordine alla destinazione d’uso dell’area, con la precisazione che l’eventuale reiterazione del vincolo dovrà essere motivata e comporterà l’applicazione dei relativi effetti derivanti”.
Per questo, chiedono alla presidenza del Consiglio comunale un incontro con tutte le parti di indirizzo, per sciogliere questo nodo. Nodo sul quale interviene l’assessore all’urbanistica del comune di Catania Paolo La Greca secondo cui all’interno del supermercato si vendono beni di prima necessità, pertanto la struttura rientrerebbe in quel che la zona L prevede.
“La legge sul commercio fa varie tipizzazioni in base alla superficie e alle categorie merceologiche” – afferma il rappresentante della giunta comunale. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, “gli uffici hanno risposto già che, dal momento che si ritiene il supermercato classificabile come struttura di servizi generali, può essere autorizzata”.