“Sono felice dell’ordinanza. Ma mi chiedo perché mi ha fatto fare tre giorni qua…“. Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca appena letto dell’ordinanza di Musumeci che permette il passaggio sullo Stretto.
“Adesso attendiamo se non arriva qualche ‘pernacchia’ da Roma”. “Mi auguro che Musumeci si sia sentito con il collega di Reggio Calabria perché adesso ci vuole una ordinanza omologa da parte del presidente della Calabria. Se fossi stato il presidente della Regione avrei fatto questa ordinanza subito, ovvero il 30 dicembre o il 9 di gennaio dopo avere chiesto le interlocuzioni e fatto le note”.
“Non avrei aspettato che tanta gente venisse danneggiata dalla situazione“, aggiunge, “le provocazioni hanno senso se le giochi al tempo giusto. Ma quando sei fuori tempo perché ti ritrovi per l’ennesima volta scavalcato dal sindaco di Messina su un tema che è tuo…allora ci troviamo di fronte alle buffonate istituzionali“.
“Rimango qui fino al provvedimento di Draghi o di Speranza e che estende la stessa deroga per le Isole minori“.
Lo ha detto il sindaco dimissionario, Cateno De Luca, parlando della sua protesta agli imbarcaderi di Messina contro il super green pass. “Il problema ancora non è risolto”, ha aggiunto.
Dalle 14 di oggi (martedì 18 gennaio) è consentito anche ai passeggeri privi di Green pass, diretti verso la Penisola, di attraversare lo Stretto di Messina con i traghetti.
La disposizione resta vigente fino alla cessazione dello stato di emergenza. La stessa facoltà è riconosciuta agli abitanti delle Isole minori siciliane. L’ordinanza è stata appena firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, decorse inutilmente le 24 ore dall’ultimo appello al ministro della Salute Roberto Speranza, dopo quello rivolto il 5 gennaio al premier Draghi. Il provvedimento è adottato «al fine di garantire e salvaguardare la continuità territoriale, l’accesso e l’utilizzo dei mezzi marittimi di trasporto pubblico per l’attraversamento dello Stretto di Messina nonché per i collegamenti da e per le Isole minori siciliane».