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Centuripe, il comparto edile rischia di affondare

CENTURIPE (EN) – “I costi per la sicurezza, per la sanificazione dei mezzi e per la tutela della salute in azienda sono sempre e stanno lievitando ulteriormente. Queste spese sono insostenibili per le aziende locali, che hanno un fatturato pari zero nei primi mesi del 2020. L’edilizia rischia di inabissarsi in un mare tempestoso”. Così si è espresso il responsabile locale di Confartigianato, Antonio Castiglione.

Gli imprenditori locali chiedono pertanto a gran voce, per riuscire a ripartire in sicurezza, un’incisiva azione di rilancio a opera dello Stato e della Regione. “Chiediamo – ha aggiunto Castiglione – l’azzeramento della burocrazia, specie nel rilascio delle licenze edilizie, e l’esibizione di un minor numero di carte per eseguire lavori di piccola portata, che non richiedono adeguamenti sismici e strutturali da espletare con autorizzazioni da parte del Genio civile e della Sovrintendenza. Sarebbe molto gradita la sospensione del Codice dei contratti pubblici”.

“È di vitale importanza – ha aggiunto – ripensare agli affidamenti diretti per determinati importi rivolti alle imprese di prossimità che si occupano di manutenzione del patrimonio pubblico. Fondamentale mettere in campo risorse economiche a fondo perduto per scongiurare la morte di una parte considerevole del prodotto interno lordo locale. La lungimiranza delle politiche in materia di edilizia è determinante per garantire stabilità occupazionale ai dipendenti delle aziende e all’intero indotto”.

Una situazione, quella delle aziende locali, aggravata anche dalla pregressa situazione economica del territorio, fra le realtà territoriali più povere d’Italia in termine di produzione di reddito pro-capite, che “rischia tantissimo qualora dovesse perdere realtà produttive che danno lavoro a tante famiglie”.