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“Togliere l’Iva sulla chirurgia estetica”: la proposta del centrodestra

Il governo intervenga con una norma per togliere l’Iva alle operazioni di chirurgia estetica. E al contempo garantisca certezza normativa agli operatori di un settore, medici e pazienti, alle prese da tempo con l’Agenzia dell’Entrate. E’ quanto chiede il centrodestra in una mozione.

“Le prestazioni di medicina e chirurgia estetica – spiega la prima firmataria Annarita Patriarca di Forza Italia – devono rientrare nel novero delle prestazioni sanitarie non sottoposte a trattamento Iva.

Il concetto di “salute” è comprensivo di ogni ‘stato di completo benessere fisico, psichico e sociale’ che ‘non consiste soltanto in un’assenza di malattia o di infermità”.

“Applicare l’Iva sulla chirurgia estetica, oggi – prosegue Patriarca – richiedendone addirittura il versamento per il passato, rappresenta una criticità per gli operatori di settore e per gli stessi pazienti, oltre che una condotta contraddittoria da parte dell’Amministrazione finanziaria”.

Il tema è al centro da anni di una complessa disputa legale: nel 2005 una circolare dell’Agenzia delle Entrate certificava come “esenti” da Iva le prestazioni di medicina e chirurgia estetica, perché “connesse al benessere psicofisico”. Anche per l’Oms, ricorda la mozione, il concetto di salute include “ogni stato di benessere, non solo un’assenza di malattia”.

Tuttavia, alcuni uffici locali dell’Agenzia delle Entrare hanno contestato la mancanza del versamento dell’Iva alla luce di una sentenza della Corte di Giustizia Ue secondo cui le operazioni estetiche rientrano nelle cure mediche, esenti Iva, solo se hanno a che fare con traumi, handicap e malattie.