Cultura

Film, “Bombshell” ricostruisce lo scandalo della Fox News

BOMBSHELL
Regia di Jay Roach. Con John Lithgow (Roger Aisles), Charlize Theron (Megyn Kelly), Nicole Kidman (Gretchen Carlson), Margot Robbie (Kayla Pospisil).
Usa 2019, 109’.
Distribuzione: 01 Distribution/Amazon Prime Video

Narrazione in prima persona, sguardo in macchina, montaggio serrato, stringenti riferimenti all’attualità. I primi minuti del film rappresentano una chiara dichiarazione di intenti e introducono tutti i temi chiave della sceneggiatura: la responsabilità personale e sociale, lo scontro con i poteri forti, il sessismo.

Diretto da Jay Roach (“Austin Powers – Il controspione”, “Ti presento i miei”), “Bombshell” ricostruisce lo scandalo sessuale che nel 2016 ha investito l’emittente Fox News e in particolar modo il presidente Roger Aisles, costretto alle dimissioni in piena campagna elettorale per le presidenziali Usa.

L’habitat giornalistico viene narrato secondo i consueti cliché, ecosistema privilegiato per la proliferazione di una fauna cinica, famelica, tendente al cannibalismo, totalmente priva di umanità. Archetipi manichei suddividono i protagonisti in maniera schematica, e con essi alleati e nemici, tutti vittime di uno stesso poco convinto disegno moralistico.

Le tre figure femminili al centro dello script svolgono tre diverse funzioni narrative e permettono di esplorare i vari aspetti dell’intreccio senza sovrapposizioni, con una scrittura peraltro abbastanza brillante, sebbene rimanga la sensazione che i momenti migliori siano quelli eminentemente visivi, come la scena del “provino” a gambe scoperte fatto alla giovane giornalista interpretata da Margot Robbie.

Alcune soluzioni formali utilizzate per infittire ulteriormente e velocizzare la trama giudiziaria – che cresce verso la metà del film, fagocitando ogni riferimento alla politica – sfruttano il linguaggio dell’informazione televisiva in un cortocircuito tra mezzi di comunicazione di massa che può affascinare sebbene non sia del tutto chiaro quanto l’effetto possa essere cavalcato o subito. Stessa impressione si può avere a proposito dei meccanismi stessi di narrazione, che lasciano convivere soggettività e oggettività, voci interne e resoconti cronachistici in un flusso che potrebbe sembrare incoerente – e probabilmente lo è – ma che lascia rimbalzare in maniera piuttosto scaltra il tono provocatorio e accusatorio dell’assunto.

Voto: ☺☺1/2☻☻