La Città metropolitana di Catania ha adottato, con Decreto n°285 del 28/12/2022 del Commissario Straordinario con i poteri del sindaco Metropolitano, il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums). “Da giorno 09/01/2023, data di pubblicazione sul sito del Pums e della Città Metropolitana di Catania, e per i successivi 30 giorni naturali e consecutivi (scadenza 08/02/2023) – si legge in una nota -, i soggetti interessati potranno prendere visione della documentazione relativa al Pums e presentare le proprie osservazioni in forma scritta, allegando copia di un valido documento di riconoscimento. Le osservazioni che verranno presentate sui contenuti del Pums adottato saranno oggetto di valutazione per l’approvazione definitiva del Piano”.
Sono cinque gli scenari ipotizzati dal Piano, ognuno dei quali presenta un diverso livello di fattibilità tecnica e costi diversi, che vanno dai 500 milioni a quasi 3 miliardi, in ragione del diverso sforzo infrastrutturale previsto. Lo scenario 1, per esempio, “presenta una buona/elevata fattibilità tecnica in quanto le azioni e le misure proposte risultano caratterizzate da una limitata componente infrastrutturale. Le maggiori infrastrutture previste, ossia Terza Corsia della Tangenziale e linea di trasporto rapido di massa (Linea 0) tra la fermata “Milo” della Metropolitana e il Nodo di interscambio Santa Sofia non presentano particolari difficoltà tecniche e possono essere completate entro l’orizzonte temporale del PUMS.
Nello scenario di riferimento sono state implementate delle nuove linee Brt (servizio pubblico urbano su gomma con corsia preferenziale, ove possibile). “In riferimento ad uno studio preliminare dell’intervento – si legge sul Pums -, sono state considerate delle ipotesi di tracciato per le nuove linee e per relative fermate (quest’ultime scelte tra quelle esistenti di maggiore rilevanza). Per la frequenza delle corse è stato utilizzato il cadenzamento presente nella Linea BRT 1 già esistente”.
Il Piano fissa anche le principali strategie, tra le quali: l’integrazione tra i sistemi di trasporto (inclusi i sistemi di trasporto rapido di massa) e politiche volte alla limitazione del traffico privato e alla razionalizzazione della sosta: azioni organizzative e gestionali e infrastrutture per favorire l’interscambio modale e misure per la razionalizzazione del sistema della sosta e dei parcheggi di interscambio; lo sviluppo della mobilità collettiva, con interventi sulle reti urbane ed interurbane del trasporto pubblico, in termini infrastrutturali e di servizio tenendo conto dell’accessibilità alle persone con disabilità, del miglioramento della qualità del servizio e dell’innalzamento della velocità commerciale dei mezzi del trasporto pubblico; sviluppo dei sistemi di mobilità pedonale e ciclistica; implementazione di sistemi di mobilità condivisa (motorizzata e non) nell’intero territorio metropolitano, prevendo l’incremento delle infrastrutture e dei servizi relativi al car sharing, al bike sharing, al van sharing, al car pooling.
Tra le ciclovie previste: ciclovia del mare, che attraversa la costa catanese (all’interno anche del centro urbano di Catania) e si ricongiunge con la Ciclovia della Magna Grecia; ciclovia dell’Etna, che interessa l’area pedemontana; ciclovia del Calatino, che interessa principalmente l’itinerario della SS385.
“Il Piano urbano della Mobilità sostenibile (Pums) è stato appena adottato dalla Città Metropolitana di Catania – ha commentato l’organizzazione no profit Prima Vera Catania -, la quale ha accolto, con nostra grande soddisfazione, una buona parte delle proposte di mobilità e trasporti, che erano state precedentemente presentate proprio da Prima Vera Catania all’incontro con gli stakeholders di inizio giugno 2022. Tra i tre scenari possibili, resi noti prima dell’approvazione finale, Prima Vera Catania ritiene fermamente che soltanto il terzo sia, senza ombra di dubbio, l’unico che possa realmente apportare i benefici maggiori all’intera area metropolitana di Catania, includente il mero comune di Catania e il popoloso hinterland nord, in quanto comporterebbe in modo significativo un miglioramento effettivo della mobilità nell’intera area, essendo previste due nuove linee della metropolitana e tre linee di un nuovo mezzo di TPL ad impianto fisso per l’hinterland, la cui tipologia è attualmente ancora oggetto di studi tecnici”.
“Tuttavia – si legge in un post su facebook – Prima Vera Catania fa altresì presente l’urgenza di un ulteriore mezzo di TPL ad impianto fisso su rotaia, che possa effettivamente collegare il porto con la Playa e con la vasta zona industriale, in modo da colmare le gravi lacune di mobilità ancora presenti nella zona sud della città. Desideriamo ringraziare la Città Metropolitana di Catania per aver prestato attenzione alle nostre proposte e continueremo a spenderci per il nostro territorio metropolitano, ritenendo che soltanto la partecipazione attiva della collettività, in sinergia con gli enti preposti, possa effettivamente incidere sul miglioramento della qualità di vita della nostra realtà”.