MESSINA – Numeri ormai lontani dal rischio default che veniva evocato come uno spettro fino a un paio di anni fa e tornato ad aprile con il Consuntivo 2020 del commissario Leonardo Santoro. La situazione disegnata dagli ultimi documenti finanziari è di un Ente che può guardare tranquillamente al futuro. Approvati ad agosto sia il Bilancio di previsione 2022/2024 che il Rendiconto 2021, la Città Metropolitana di Messina può consolidare quelle capacità di spesa che gli consentono di investire su tutto il suo territorio accogliendo le richieste che giungono dai sindaci per interventi di sostegno allo sviluppo dei propri comuni, primi tra tutti il consolidamento di servizi e infrastrutture di collegamento.
L’ex Provincia non è più Ente “strutturalmente deficitario” come ha dichiarato il sindaco metropolitano Federico Basile già a luglio sottoscrivendo il rendiconto di gestione 2021. Tre mesi prima emergeva una grave situazione finanziaria con quattro parametri in cui l’Ente intermedio presentava criticità e cioè la rigidità della spesa, la quota di disavanzo a carico dell’esercizio, l’importo dei debiti fuori bilancio, riconosciuti e finanziati (tre milioni, nel 2020) e di quelli di cui si è già a conoscenza, ma che ancora non hanno avuto il formale riconoscimento e finanziamento. Situazione quindi rientrata.
Nel Consuntivo 2021 approvato dall’Assemblea dei sindaci a fine agosto si legge che la Gestione finanziaria 2021 si è chiusa con un risultato di amministrazione pari a 120.054.883 euro in incremento rispetto allo stesso dato dell’anno precedente che si era attestato sui 66.455.026 euro. L’avanzo libero è, per l’anno 2021, di 3.272.276 di euro, superiore rispetto al 2020, che era stato di 2.972.800 euro e nettamente superiore rispetto al dato di disavanzo del 2018 di -15.988.454 di euro.
Nel dettaglio le entrate proprie dell’Ente sono state di euro 43.379.791, in ulteriore incremento rispetto ai 38.791.749 di euro del 2020. Sempre per l’anno 2021, le spese correnti si sono attestate complessivamente a 79.149.646 di euro mentre la spesa per investimenti è stata di 55.086.046 di euro, con un ulteriore incremento rispetto ai 13.776.434 di euro dell’anno precedente grazie alle risorse esterne intercettate dall’Ente.
La Città Metropolitana, anche per il 2021, non ha fatto ricorso all’utilizzo dell’anticipazione di cassa presso la Tesoreria a conferma, viene sottolineato “di una buona liquidità dell’Ente e di un’attenta gestione dei flussi, se si considera che al primo gennaio 2021 la disponibilità di cassa era di 91.135.652 di euro e al 31 dicembre 2021 è risultata di 97.929.738 di euro. Alle risultanze di cassa si aggiungono 138.650.518 di euro relativi ai residui attivi 2021 e 103.013.343 di euro facenti parte dei residui passivi 2021”.
“Con l’adozione del Rendiconto 2021 – è stato ancora rimarcato – non soltanto si determina lo svincolo dei residui e della spesa corrente, che ne permetterà il loro utilizzo per l’incremento dei servizi e gli investimenti, ma si certifica la fuoriuscita dalla condizione di Ente strutturalmente deficitario”.
Per il sindaco metropolitano Federico Basile si è compiuto, con il supporto della maggioranza dei sindaci della provincia, con i quali dice di avere iniziato un percorso virtuoso di collaborazione, un ulteriore passo fondamentale nella gestione amministrativa di Palazzo dei Leoni e ciò permette di mettere in atto tutte le azioni necessarie per dare un contributo decisivo allo sviluppo dell’intera area metropolitana.
Qualche settimana prima era stato dato il via libera al Bilancio di previsione 2022/2024: “Un atto – ha detto Basile – che giaceva negli uffici da troppo tempo e che la nuova amministrazione ha subito ripreso e riproposto”. Un provvedimento la cui adozione ha messo in sicurezza l’Ente dal punto di vista finanziario per consentire l’utilizzo di risorse che, pur essendo nella disponibilità dell’Ente, senza bilancio esitato, erano bloccate. L’assemblea dei sindaci ha approvato il documento finanziario, riservandosi di fare eventuali emendamenti e suggerire modifiche nelle successive sedute, nelle quali sarà già possibile impegnare l’avanzo di amministrazione.