CATANIA – “La regione e la città in cui viviamo sono come casa nostra, ed è assurdo non prendersene cura o peggio sporcarle e maltrattarle”. Un’idea di assoluta razionalità ma che assume quasi contorni rivoluzionari in contesti dove l’incuria e l’assenza di senso civico la fanno da padrone. Ed è proprio dalla voglia di cambiare le cose partendo “dal basso” e dalla volontà di impegnarsi in prima persona, che nasce Cleanup Sicily – un’aggregazione spontanea di cittadini non ancora costituitasi in associazione – che ha mosso i primi passi nell’ottobre dello scorso anno. La volontà che ha inizialmente mosso i suoi attivisti, come suggerisce anche il nome, è quello di pulire dove gli altri sporcano, di rimuovere cumuli di spazzatura e far rifiorire, passo dopo passo, vari angoli delle nostre città.
“Queste attività – ci spiega l’attivista catanese e creatore del gruppo Antonio Sinatra – stanno prendendo sempre più piede ed hanno sempre più aderenti. Fino ad oggi abbiamo organizzato 21 cleanup nella provincia di Catania e aderito ad altri nella provincia di Messina, mentre altri ancora sono in programma in provincia di Siracusa e Palermo. Siamo cittadini attivi che fanno rete, anche con altre associazioni e che si organizzano, scegliendo di non voltarsi dall’altra parte”.
Proprio per questo il gruppo, negli ultimi tempi, ha deciso di imbarcarsi in un’altra ambiziosa e lodevole “impresa”, quella di dare da bere agli alberi di Catania, soprattutto ora che le temperature iniziano a salire. Il beneficio del verde, specie nei contesti urbani, è noto a tutti ed è dunque fondamentale preservarlo. “L’idea è nata sia sulla scorta di quello che fa l’associazione romana ‘Daje de alberi’, impegnata nella cura del verde e delle piante in maniera spontanea e volontaria, di cui fa parte Filippo (co-ideatore dell’iniziativa), ma prima ancora dall’invito di Giuseppe (terzo ideatore) – belpassese residente in Veneto – che personalmente o tramite l’aiuto di parenti ed amici abbevera gli alberi di Paternò”.
Un’azione che – proprio per la questione climatica – diventa emergenziale, soprattutto perché quella che è un’ottima opportunità rischia di trasformarsi in una beffa. Il Pnrr, infatti, ha messo a disposizione fondi importanti per la piantumazione di un certo numero di alberi. Sono già numerosi quelli messi a dimora ma – come spiega Sinatra – “tanti di questi sono già morti, specie in aree come quella di Librino. Il motivo principale è che, trattandosi di piante molto piccole hanno bisogno di una cura costante che, per diverse ragioni, non sempre può essere assicurata”.
“Abbiamo parlato – prosegue – con le varie istituzioni, dal Comune alla Città metropolitana, che ci hanno incoraggiato ad andare avanti”. Insomma, tutti possono dare una mano, possono impegnarsi per far vivere un albero. L’iniziativa, che è partita fattivamente da pochi giorni, ha già riscosso parecchio successo e sono già un centinaio i “dissetatori” degli alberi cittadini, ma sarebbe importante che fossero sempre di più.
“Raggiungerci è molto semplice, basta visitare la pagina facebook Cleanup Sicily – , dove si trovano anche i link per accedere ai gruppi whatsapp. Usiamo questi contenitori per organizzarci al meglio, per dividere le varie squadre di volontari nelle diverse zone della città. Ovviamente, poi, ognuno, può occuparsi spontaneamente di una o più piante nei pressi della propria abitazione, ma agire con un’organizzazione alle spalle permette di fare un’opera più efficace”. “L’appello ai nostri concittadini – dice ancora Sinatra – è quello di dare una mano, di spendersi per una causa importante da cui dipende il benessere di tutti. Insomma, vogliamo lanciare un messaggio positivo in mezzo a tanti negativi”.
Un ulteriore appello, l’attivista di Cleanup Sicily, lo rivolge ai commercianti e alle aziende della città: “Siamo già in contatto con titolari e dipendenti di numerosi esercizi, ma voglio ribadire che il loro contributo può essere fondamentale. Sia impegnandosi ad innaffiare le aree verdi nelle vicinanze delle loro imprese, sia magari rifornendo di acqua quanti si attiveranno in quelle zone. In fondo basta poco, l’impegno è quello di dare 15 litri di acqua due volte a settimana. Chi sta già agendo si serve, laddove si trovano e sono attive, delle fontanelle pubbliche, ma non è sempre possibile. Il messaggio di fondo è questo. Fare rete, collaborare tutti insieme per migliorare le cose”.
E, probabilmente, non serve aggiungere altro perché – al netto delle vuote lamentele e del disfattismo secondo cui non cambierà mai nulla – bisognerebbe sempre ricordarsi quanto è importante essere il cambiamento che si vuole vedere nel mondo.