Via libera al nuovo Codice degli Appalti grazie all’approvazione giunta ieri pomeriggio durante la riunione del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi.
Le nuove norme, racchiuse in 229 articoli, verranno applicate a 200 miliardi di gare pubbliche e vogliono semplificare e “sburocratizzare” le procedure. Esulta il Governo, mentre piovono critiche da parte dei sindacati di categoria.
Per il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, l’approvazione del nuovo Codice degli Appalti garantisce “tempi rapidi, taglio della burocrazia, tutela del made in Italy, fiducia a imprese e sindaci: avanti tutta con il nuovo Codice degli Appalti che sblocca cantieri, investimenti e lavoro”.
“In attesa di conoscere il testo del provvedimento, ci auguriamo siano state create le condizioni per consentire la partecipazione delle micro e piccole imprese agli appalti pubblici, principio cardine della legge delega”, sottolinea invece il presidente di Confartigianato Marco Granelli.
Intanto FeneaUil Nazionale e Fillea CGIL annunciano uno sciopero per il 1° aprile in segno di protesta contro le nuove norme approvate in Consiglio dei Ministri.
Per i sindacati il nuovo Codice sugli Appalti “rischia di farci tornare indietro di cinquant’anni soprattutto in termini di legalità, trasparenza e tutela dei lavoratori. E questo nonostante i principi stabiliti dalla legge delega 78/2022, alcuni dei quali neanche tradotti in norma, come per esempio l’adeguamento automatico degli importi lavori a fronte degli aumenti salariali (principio presente nella legge delega)”.